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Cod. Cartac. in fol. sec. XVI caratt. cors. pag. 225 col titolo
Joannis Cybo Recci Genuensium historiarum liber ab anno salutis 1100 ad 1528 et a 1550 usque ad 1570
Al di sotto di esso è scritto Aloysii De Orto J. U. D.
Pag. 1. Evvi un cenno della Storia di Genova dal 1090 ai tempi dell'autore.
Pag. 14. Comincia a parlare delle Famiglie Genovesi divise nei loro Alberghi coll'ordine seguente "Cattanei, Spinola, De Fornari, Gentili, Usodimare, D'Oria, Dinegro, Cicala, Grillo, Marina, Salvaghi, Grimaldi, Lercari, Negroni, Giustiniani, De Franchi, Imperiali, Lomellini, Calvi, Pallavicini, Cybo, Fieschi, Interiano, Vivaldi, Centurioni, Promontorii, Pinelli, Sauli".
Pag. 48. Nomi e Cognomi dei quattro governatori scelti dal 1529 al 1549.
Pag. 49 facc. 2. Nomi dei Dogi scelti dal 1528 al 1569.
Pag. 50. De Viris illustribus. L'autore tesse un piccolo elogio dei seguenti Genovesi: Ansaldo ed Ugone Embriaci, Caffaro; dei quattro consoli Oberto Torre, Filippo di piazza lunga (de platea longa), Balduino (senza cognome), Ansaldo D'Oria; Gugliemo Alamanno De Costa, Sinibaldo Fiesco, Simone Grillo, Tommaso Spinola, Oberto D'Oria, Nicolò Petracchio, Nicolò Spinola, Lamba D'Oria, Federico Marabotto, Salagro Dinegro, Simone Boccanegra (primo Doge), Egidio Boccanegra, Simone di Quarto, Simone Vignosio, Pagano D'Oria, Filippo D'Oria, Pietro Campofregoso, Tommaso Morchio, Francesco Vivaldi, Luchino Vivaldi, Francesco Gattilusio, Luciano D'Oria, Nicolò di Marco, Matteo Maruffo, Domenico Lercaro detto Mengollo, Geronimo Giustiniani console di Caffa, Orietta D'Oria, Nicolò Jano, Paolo Salvatico, Lorenzo Foglietta, Giovanni Campofregoso, Andrea Margano, Biagio Assereto, Francesco Spinola, Araone Cybo, Raffaele Adorno, Francesco Marchesio giureconsulto, Cristoforo Colombo, Manuele Cavallo, Ottaviano Fregoso, Filippo D'Oria, Giannettino D'Oria.
Pag. 60. E' attaccato un mezzo foglio ove sono stampati gli stemmi degl'Ill.mi Signori che sono nel bussolo del Seminario. Genova 1701, Scionico
Ibid. facc. 2. Ha principio il lavoro più importante del Cybo, cioè la storia di Genova dal 1550 ch'egli intraprese per continuare il Bonfadio e la condusse signo agli 11 Luglio 1570. - A saggio dello stile di questo autore reco il periodo con cui termina la storia: Inde VI ad V Idus Julii tam immensa pluvia cecidit e caelo, quod Feritoris, atque Procoberae flumina praeter terminos, campos olerariorum atque civium pomaria inundavit (sic) , et aquae solae fons in tantam copiam crevit quod palizata inter ontes lignorum atque mercimonium de qua jam dixi, et quae diligentia aedilium purgari debeat, ministrorum culpa, qui ibidem excubias nocturnas non gerebant, ab ejusdem aquae impetu, quae jam ter purgata tantum ex aquis fuerat, iterum reimpleta fuit, usque ad ejusdem palizatae cacumen, quapropter fractis tradibus palizata ipsa debilitata fuit. Certo che non è lo stile del Bonfadio, ma l'autore si protesta sin dal principio della sua storia d'aver molto curato la sincerità, e fedeltà, poco l'elocuzione. Scribam sed non emendabo, si non candide atque eleganter attamen vere fideliterque.
Egli è da lamentare che questo importante lavoro sia inedito.