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Codice cartaceo del sec. XVI. caratt. cors. di pag. 710 lingua latina.
Manca di frontispizio; comincia la prima pagina: Historia Januensis descripta a Caffaro. Nel mezzo di essa di scrittura diversa e chiuso tra due linee: "Il presente Ms., che contiene l'Isoria di Caffaro e dei suoi continuatori fu per parte del Ser.mo Gio: Batta Cambiaso nel secondo anno della sua dignità ducale (cioè nel 1772) consegnato a me Aurelio M. Piaggio per confrontarlo e correggerlo con quello esistente nell'Archivio segreto: quale incarico è stato da me eseguito mediante la lettura e confrontazione de verbo ad verbum del medesimo coll'antico codice che si conserva nell'Archivio segreto, essendovisi fatte le aggiunte e correzioni delle parole e dizioni, e di tutto ciò ch'è risultato non confrontare nè concordare coll'istesso antico codice, conforme il desiderio di Sua Serenità, che poi Iddio chiamo a sè; onde il presente ms. collazionato, corretto e confrontato dal suddetto Piaggio si restituisce all'Ill.mo Sig. Carlo Cambiaso questo giorno 3 Gennajo 1774 nell'atto di rassegnarmi con umilissimo ossequio".
Il Correttore del ms. impiegò quindi quasi due anni a fare il confronto con quello dell'Archivio segreto, e le infinite variazioni e postille che vi si veggono, chiaro ci provano ch'egli se ne occupò con tutta l'accuratezza e premura possibile. Si aggiunga che avanti a lui Giulio Pasqua, lo stesso di cui più sotto noterò il lavoro intitolato Monumenta Comitum Lavaniae nel secolo XVII in cui fioriva, avea dato opera alla correzione del nostro codice, e di mano sua si trova supplita una pagina che mancava. L'esemplare così curato è certamente importante.
Pag. 1. Comincia dal 1100 la narrazione di Caffaro colle parole: Quicumque sua utilitate, e termina alla facc. 48 anno 1163 colle parole et novum consulatum Januae fecerunt. Segue la descrizione della vittoria di Tortosa che appartiene all'anno 1148.
Pag. 50. Comincia la continuazione prima al Caffaro fatta da Oberto Cancelliere dal millecento sessantaquattro colle parole Quoniam ne praedicta scriptura in casum vel sinc utilitate, e termina alla facciata 121 anno mille cento settantatrè colle parole cuique civium jus suum amicabiliter dantes.
Pag. 121. Seconda continuazione, di Ottobuono Scriva dal mille cento settantatre colle parole Congruum quidem et equitati et justitiae consentaneum, e termina alla facciata 160 coll'anno mille cento novantasei colle parole et alios plures nobiles Pisanos cepimus et Januam conduximus.
Pag. 168. Terza continuazione, per Ogerio Pane dal 1196 colle parole Cum perutile videatur existere civitati Januae et tam praesentibus quam futuris. Conchiude a pag. 218 coll'anno 1219 colle parole et tam de obsidione ipsarum, quam de ipsis partibus recesserunt.
Pag. 218. Quarta continuazione, per Marchisio Scriba dal mille duecento diciannove. Comincia: Necessarium si quidem humano generi reperitur, e termina alla pagina 243 l'anno mille duecento ventitre colle parole regali insula decoratus successit feliciter et laetanter.
Nella stessa pagina 243 ha principio la quinta continuazione, di Bartolomeo Scriba figlio di Marchisio dal mille duecento ventiquattro Sic prius incaepit res gestas Bartholomeus cui requiem etc. e finisce a pag. 456 coll'anno mille duecento sessanta quattro e colle parole etiam plures christiani fuerunt occisi.
Pag. 456. Sesta continuazione, per Marino de Marino, Guglielmo di Multedo, Marino Usodimare e Giovanni Sozzobuono dal 1265 colle parole Quoniam vero currente anno MCCLXV per quatuor viros sapientes etc., e termina a pag. 476 colle parole in libros januinorum XXXX et ultra - anno 1266.
Ibidem. Settima continuazione, per Niccolò Guercio, Jacopo di Multedo, Enrico Drago, Bonvassallo Usodimare del 1267 colle parole Cum vero per quosdam viros sapientes etc., e termina a pag. 495 colle parole Reliquus autem exercitus transferavit ad partes ultramarinas cujus fuerunt duces duo filii ipsius - anno 1269.
Pag 495. Ottava continuazione, per Oberto Stancone, Jacopo D'Oria, Marino de Cassino, Bertolino di Bonifazio, dall'anno mille duecento settanta colle parole Historiographus noster Capharus e termina alla pagina 550 colle parole qui huic operi praeponentur - anno 1280.
Nella stessa pag. 550 comincia la nona continuazione, fatta dal solo Jacopo D'oria già citato, dal 1280 colle parole Quoniam multa et magna utilitas, e termina alla pag. 710 anno mille duecento novatatre colle parole, ad Dominum Jesum Christum qui vivit et regnat in saecula saeculorum. Amen.
In fine si legge Anno a nativitate Domini MCCLXXXXIV die XVI Julii egregius et multa honestate et scientia praelectus Jacobus Auriae hujus operis laudabile consectum coram Nobilibus viris Domini Jacobo Carcano Potestate civitatis Januae, et Simone de Grimelio Capitaneo populi, Abate populi, et Ancianis ejusdem civitatis continuationem operis chronicae ab codem feliciter ordinatam presentavit qui videntes dictum opus optime sore compositum consulerunt laudaverunt at decreverunt praesentatum opus in presenti cronica ventilari, dictum virum multipliciter de tanto opere et sic bene composito vere collaudantes - Ego Guilielmus de Caponibus Notarius praesentationi praefato Consilio et Decreto praedictis interfui et scripsi Deo, et Beatissimae Mariae semper virgini matri ejus gratias per infinita saecula saeculorum. Amen.
Avendo saputo che il Professore Scarabelli ha esaminate quasi tutte le copie degli Annali di Caffaro e de' suoi continuatori che si trovano nella città, e, confrontatele, ha potuto formarsi un'idea del merito di ciascuna, ho creduto pregio dell'opera pregarlo del suo giudizio su questa nostra. Egli con isquisita gentilezza me lo ha favorito, ed in fine di questo catalogo il lettore lo troverà stampato.