Incunabolo 230

Sa cartha de loghu [ca. 1480 o ca. 1493]

La Carta de Logu d'Arborea è una raccolta medievale di leggi e ordinamenti del Giudicato d'Arborea promulgata dalla Giudicessa Eleonora nel 1390-92, a completamento e aggiornamento di un testo già elaborato da suo padre Mariano IV, col fine di disciplinare e rinnovare gli usi e gli istituti giuridici locali. Scritta in sardo arborense, comprende norme di codice civile e penale risalenti  a consuetudini locali sarde e alla tradizione giuridica romana e bizantina e il codice rurale emanato da Mariano IV a metà sec. XIV. E' riconosciuta dalla storiografia come una delle legislazioni più moderne nel contesto europeo per le importanti innovazioni introdotte nella cultura giuridica del tempo. Nel 1421 fu estesa a tutta la Sardegna dagli Aragonesi e rimase in vigore fino al 1827 quando fu sostituita dal Codice feliciano.

L’incunabolo, che rappresenta la più antica edizione a stampa della Carta de logu, risulta privo di colophon, per cui non si conosce né il luogo di stampa né l’identità del tipografo. Un secondo esemplare, pressochè identico, è conservato presso la Biblioteca Reale di Torino, anch'esso privo di colophon.

Lo studioso e diplomatico catalano Toda y Guell attribuisce l'opera a Salvador de Bolonya alla fine del XV secolo, identificando come luogo di stampa Cagliari (cfr. E. Toda y Guell, Bibliografia Española de Cerdeña, Madrid 1890); il secondo volume dell’IGI del 1948 lo dà stampato a Valencia da Gabriel Luis de Arinyo nel 1485 ca., ipotesi ripresa anche da Marina Romero Frias (Catalogo degli antichi fondi spagnoli della Biblioteca Universitaria – Gli incunaboli… , 1983) che ipotizza la città di Barcellona come luogo di stampa; nell’Elenco descrittivo degli incunaboli della Biblioteca Universitaria di Cagliari di Franco Coni risulta invece edito a Barcellona da Pere Miquel nel 1492 ca.

Secondo altri studiosi la princeps sarebbe stata stampata a Cagliari da un tipografo ambulante. Paolo Veneziani, direttore della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, dall’analisi dei caratteri non utilizzati da altri tipografi conosciuti, sostenne la presenza di un tipografo itinerante in Sardegna, ipotesi avvalorata  dall’Indice Generale degli Incunaboli vol. VI, secondo cui la Carta de logu sarebbe stata stampata in Sardegna  dalla Tipografia della Carta de logu intorno al 1480, ma studi più recenti sembrano escludere questa tesi (Alessandro Ledda -Studi sul libro tipografico in Sardegna tra Cinque e Seicento. Milano - 2012), lasciando la questione del luogo di stampa ancora aperta.

L'incunabolo fu acquistato nel 1936 dall'avvocato algherese Matteo Guillot discendente dell'abate Simon, la cui famiglia possedeva ad Alghero una importante biblioteca.

 

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