Alfonso X <re di Castiglia e di León>
- Tabule astronomice Alfonsi Regis. [Venezia] : opera & ar... Johannis Hamman de Landoia dictus Hertzog curaque sua non mediocri, impressione complete existunt felicibus astris [Venezia ; Hamann, Johann] 1492.
L'Autore: Alfonso X, detto El Sabio (Il saggio), re di Castiglia e di Lèon (Toledo 1221-Siviglia 1284), figlio di Ferdinando III di Castiglia, cui succedette nel 1252, e di Beatrice di Svevia, fu una delle figure politiche e culturali più significative del Medio Evo nella penisola iberica e nel resto del continente. Il suo regno fu caratterizzato dal tentativo di completare l’opera di reconquista iniziata dal padre. Dopo la morte di Corrado IV Hohenstaufen nel 1254 rivendicò il titolo degli Hohenstaufen, ma nel 1275 fu persuaso dal papa a rinunciare alle sue pretese imperiali. I numerosi insuccessi in campo politico furono compensati da un’intensa attività in campo culturale. Il suo speciale interesse per l’arte, la storia, il diritto, la scienza ha avuto una profonda influenza sullo sviluppo culturale della Spagna e del resto d’Europa; egli aprì la Spagna all’influenza di nuove conoscenze che venivano da terre lontane. Diede un contributo decisivo alla formazione di una scuola in cui studiosi ebrei, musulmani e cristiani potessero collaborare: la famosa Escuela de Traductores di Toledo. Partecipò in prima persona alla stesura e alla raccolta di una grande varietà di opere di tipo giuridico, scientifico e storico e favorì lo sviluppo della letteratura e della poesia, campi in cui lui stesso eccelleva.
L'opera: Le Tabulae astronomice, meglio conosciute all’epoca come Tavole Alfonsine, furono realizzate con l’intento di sostituire le cosiddette Tavole Toledane calcolate nell’XI secolo dall’astronomo moresco Azarquiel (1029-1087). Alfonso X e il suo gruppo di astronomi ritennero necessario aggiornare i valori delle tavole toledane quando si resero conto che presentavano degli errori di calcolo. Le tavole sono concepite come uno strumento che facilitasse i calcoli necessari a determinare le posizioni dei pianeti, del Sole e della Luna rispetto a un punto geografico, la distanza tra loro o il calcolo delle eclissi e le posizioni di costellazioni. Originariamente in lingua castigliana, furono poi tradotte in lingua latina.
L'esemplare presenta la nota di possesso manoscritta "Ex libris Monserrati Rosselló".