Il fondo incunaboli

Il fondo incunabulistico della Biblioteca Universitaria di Cagliari comprende il numero più rilevante di incunaboli censiti in Sardegna: 226 esemplari, di cui alcuni di assoluta rarità, come le Favole di Esopo (Inc. 131) tradotte in latino da Lorenzo Valla ed edite a Valenza da Lope de La Roca nel 1495, ritenuto esemplare unico, o il Confessional di Alonso de Madrigal noto come “El Tostado”(Inc. 234), stampato a Salamanca nel 1498 circa, di cui non sono stati attestati altri esemplari in Italia.

Inc.157 Tommaso d'Aquino santo...liber secunde

                    Inc. 157- Tommaso d'Aquino. Incipit secundus liber secunde partis beati Thome de aquino ...impressus Venetijs : per Franciscum de hailbrun & Nicolaum de frankfordia socios, 1475.

 

Numerosi incunaboli provengono dalla biblioteca privata del celebre giurista cagliaritano Monserrat Rosselló (ca.1560-1613), donata nel 1613 per lascito testamentario al Collegio Gesuitico di Santa Croce e confluita nel 1779 nella Biblioteca Universitaria di Cagliari in seguito alla soppressione dell’Ordine.

Diciassette incunaboli furono invece acquistati nel 1936 dalla famiglia algherese Simon Guillot. Tra questi ultimi merita una particolare menzione la più antica edizione a stampa della Carta de Logu (Inc. 230). L’incunabolo, in sardo arborense, è uno dei due esemplari conosciuti dell’editio princeps (l’altro è conservato presso la Biblioteca Reale di Torino). Sui dati di edizione non si può fornire notizia certa: secondo alcuni studiosi, tra cui Veneziani, l’opera sarebbe stata stampata a Cagliari da un tipografo ambulante, mentre altre ipotesi attributive la riconducono all’area iberica.

Nel fondo prevalgono le edizioni realizzate in Italia, ed in particolare a Venezia, ma sono certamente da segnalare 24 esemplari editi in area spagnola come il Furs de Valencia (Inc. 71) e la Coronica de Aragon (Inc. 68).

Il primo, stampato a Valenza nel 1482, è una raccolta di leggi che disciplinavano diverse materie, politiche, religiose e giuridiche in ambito civile e penale e presenta una bella miniatura raffigurante Giacomo I d’Aragona in trono con la sua corte. Il secondo, edito a Saragozza nel 1499, raccoglie l’opera di Guaberto Fabricio de Vagad, cronista alla corte di Ferdinando il Cattolico, e contiene la storia del Regno di Aragona dalle origini fino ai tempi di Alfonso il Magnanimo.

Questa mostra virtuale presenta alcuni degli incunaboli digitalizzati grazie al contributo della Direzione generale biblioteche e con il supporto tecnico dell'ICCU nell'ambito di un finanziamento triennale destinato alla promozione della lingua e della cultura italiana all'estero.