Michelangelo Caetani, un intellettuale e politico romano, visse intimamente e personalmente il periodo di transizione di Roma da città papale a capitale dell’Italia unita. Con interessi estesi all’arte, la letteratura e la politica, Caetani riuscì a tessere una fitta rete di rapporti locali e internazionali nel suo palazzo in Via Botteghe Oscure, nel suo salotto che accoglieva intellettuali e letterati in visita a Roma dall’estero.
Approfondimento
Michelangelo Caetani, principe di Teano e duca di Sermoneta, intellettuale e politico romano, visse intimamente e personalmente il periodo di transizione di Roma da città papale a capitale dell’Italia unita. Con interessi estesi all’arte, la letteratura e la politica, Caetani riuscì a tessere una fitta rete di rapporti locali e internazionali nel suo palazzo in Via Botteghe Oscure, nel suo salotto “estremamente libero e ospitale” che divenne con lui “ancora più che nel passato, un punto di riferimento per la città.” (Fiorani 2007).
Scosso dalle circostanze economiche e politiche che causarono la perdita di un patrimonio nelle mani del padre, Caetani divenne un rigoroso amministratore dei suoi beni riuscendo a ricostruirne il benessere per i due figli, Ersilia e Onorato, tragicamente rimasti orfani della madre a sei mesi dalla nascita del secondogenito nel 1842.
Con una visione laicizzante anche se non anti-clericale, il Caetani fu sempre coinvolto nella vita civica della città. La principale funzione politica di Caetani sotto il regno di Pio IX fu la direzione del corpo dei vigili del fuoco, una carica assunta nel 1833 e che svolse per tre decenni consentendogli di venire a contatto diretto con la realtà politica e sociale di Roma. Fu ad esempio per sua iniziativa e tramite la sua mediazione che gli ebrei relegati nel ghetto di Roma per trecento anni, ricevettero la libertà di lasciarne le mura e stabilire residenza e commercio apertamente.
Nei mesi di febbraio e marzo del 1848, durante il ministero presieduto dal cardinale Bonfondi, Caetani fu nominato capo della polizia ma lasciò questa carica immediatamente colpito da una situazione che lui percepiva di anarchia totale nel sistema politico. Tra i suoi impegni civici, anche in età avanzata Caetani ricevette l’incarico di consegnare a Vittorio Emanuele II i risultati del plebiscito romano che sanciva la lealtà di Roma all’Italia nazione unita.
È possibile riscostruire la vita e il pensiero di Caetani tramite il suo esteso archivio di corrispondenza con i membri della società che frequentarono il suo salotto e con cui Caetani corrispondeva regolarmente. L’Epistolario edito dalla sua terza moglie, Enrichetta Caetani, documenta il suo rapporto d’amicizia e intellettuale con il mondo internazionale di intellettuali che visitavano Roma per studiarne l’arte e l’antichità e la storia.
Come già accennato, la dedica nell’album di fotografie di Stefano Lecchi indica che Cheney lo ricevette il 20 settembre 1849 a Palazzo Caetani.
Edward Cheney fu uno dei più grandi amici di Caetani come è evidente dalle lettere pubblicate in quest’opera. Il carteggio che iniziò nel 1831 per durare fino al 1864, conta almeno 29 lettere scritte da Caetani per l’amico che lui chiamava Odoardo e a volte anche per il fratello di lui Henry, che Caetani chiamava Enrico. Anche se putroppo le lettere di Cheney a Caetani non sono reperibili, l’epistolario documenta il profondo rapporto di amicizia e fiducia posta da Caetani nell’amico inglese. Caetani aveva un’enorme stima per l’Inghilterra che vedeva come la vera erede storica, “i veri successori” degli antichi romani (Senior) e chiamava l’Inghilterra la sua “patria di elezione” in una lettera a Cheney del 6 marzo 1848.
Cheney e Caetani avevano intessuto rapporti di amicizia ispirata dal comune interesse per l’arte e il collezionismo e il carteggio indica quanto spesso si scambiassero regali, oggetti di curiosità antiquaria e anche a volte di utilità pratica della vita quotidiana italiana e inglese.
Caetani visitò l’Inghilterra un paio di volte come ospite di Cheney o della sua famiglia (nell’estate del 1835, quando Cheney invece era a Venezia) contando per tutta la vita di poterla rivisitare anche se impedito dai problemi assillanti di mantenimento e salvaguardia della famiglia e già colpito dalla malattia agli occhi che lo rende ben conscio della minaccia inesorabile della cecità totale.
Caetani e Cheney conoscevano molto bene le rispettive famiglie e il carteggio riporta molte notizie sulla situazione famigliare di entrambi, con storie di peripezie domestiche e problemi di salute. Caetani racconta a Cheney ad esempio la tragedia della scomparsa del fratello Enrichetto e le circostanze che ne causarono la morte.
La lettera del 18 gennaio 1836 documenta la relazione di Cheney con Castellani, gioielliere legato da rapporti professionali con Caetani che gli disegnava modelli di gioielli antichi per poterne fare delle repliche moderne. È evidente la relazione anche di affari con Cheney che gli procura o comunque gli facilita il contatto in Inghilterra per esempio con il fornitore di acciaio, il signor Tilley di Londra. Del resto Caetani aveva già commissionato due volte allo stesso fornitore la produzione di pompe antincendio per la città di Roma (per il prezzo di 75 sterline) nel 1835.
La visione politica di Caetani traspare in tutto il carteggio con Cheney. Divertito dal fascino che l’Italia esercita su Cheney, auspica in una lettera: «S’io mai sarò papa e voi re d’Inghilterra, saremo felici cambiando regni, e dopo fatta la nostra felicità non dimenticheremo, spero, di far quella dei popoli nostri». (Lettera 5 ottobre 1836).
La corrispondenza negli anni 1848 e 1849 permette di capire la posizione di Caetani verso la creazione della Repubblica Romana. Con la già citata paura dell’incombente condanna alla cecità totale, Caetani non poteva prendere alla leggera i cambiamenti politici che vedeva colpire Roma minacciosamente dall’interno e dall’esterno. Critica la situazione statica determinata dal fatto che mentre «Pio IX non ha conoscenza alcuna politica ed ogni sua determinazione di Stato e` sempre mistica e provvidenziale [...]e di giorno in giorno i ritardi son più fatali [,,,] mentre si combatteva la riforma, nacque la costituzione; mentre qui si ritarda la costituzione, è nata fuori una Repubblica; e cosí, tardando per salvar tutto, tardando perderassi tutto» (Roma 6 marzo 1848). Questa lettera analizza la tensione politica causata da un «purissimo capo [il papa che non riesce a conciliare punti di vista opposti], il curialismo di una segreta camarilla e il fanatismo esacerbato di un pubblico dipinto di mille colori, disegnato da mille passioni». Capisce le difficoltà a introdurre riforme soprattutto dopo l’assassinio di Pellegrino Rossi, in cui vedeva l’ultima speranza per un governo riformato ma ancora sotto l’influenza del papato.
Caetani mantenne la gestione dei vigili del fuoco anche durante l’assedio di Roma assumendo un ruolo essenziale di protezione civile. Enrichetta Caetani, terza moglie di Caetani e già citata, ricordò l’attività condotta dal marito in qualità di comandante dei pompieri per estinguere gli incendi causati dalle bombe francesi durante l’assedio di giugno del 1849. Dai documenti sui vigili già pubblicati, la presenza di Caetani è documentata nei luoghi del conflitto in veste ufficiale tra le barricate di Porta San Pancrazio intento ad estinguere gli incendi causati da bombe francesi. Questa fu una delle cinque operazioni antincendio condotte tra giugno e luglio del 1849 e provocate dall’assedio. Caetani fu addirittura convocato da Garibaldi che sperava, seppur vanamente, di poter usare le pompe antincendio per pompare acqua dal fiume Tevere per allagare le trincee francesi che avanzavano incessanti sul Gianicolo per avvicinarsi alle mura di Roma.
Quando la cecità lo colpì totalmente nel 1865, Caetani si ritirò dalla vita pubblica (anche se con l’eccezione dell’incarico di consegna del plebiscito a Vittorio Emanuele II), per dedicarsi alla passione per lo studio della Divina Commedia di Dante.
Per notizie più dettagliate e approfondite su Caetani si rinvia al dizionario biografico degli Italiani dell’Enciclopedia Treccani consultabile anche dal sito http://www.treccani.it/enciclopedia/michelangelo-caetani_(Dizionario-Biografico).
(Isotta Poggi)