Ferrara. A banchetto dagli Estensi
print this pageSesto appuntamento per il ciclo di incontri “Sapori in biblioteca”, venerdì 19 febbraio 2016 alle 16,30, alla Biblioteca Ariostea di Ferrara. L’iniziativa è promossa dall’Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna in occasione della pubblicazione del volume Agricoltura e Alimentazione in Emilia Romagna. Antologia di antichi testi, a cura di Zita Zanardi (collana IBC "Immagini e Documenti", Edizioni Artestampa, 2015). Nella Sala Riminaldi della Biblioteca Ariostea si tiene una conversazione dal titolo “A banchetto dagli Estensi. Cuochi e vivande tra gli antichi scaffali” a cui partecipano Angelo Varni, presidente IBC, Mirna Bonazza e Arianna Chendi della Biblioteca Ariostea.
Gli Estensi furono famosi per gli sfarzi della loro corte: originari del feudo di Este, in provincia di Padova, ma presenti a Ferrara già all’epoca del libero Comune, ne divennero signori nel 1264 con Obizzo II. La città, ampliata urbanisticamente dall’architetto Biagio Rossetti, ospitò celebri artisti quali Leon Battista Alberti, Torquato Tasso, Ludovico Ariosto, del quale si celebrano proprio quest’anno i 500 anni dalla composizione del suo capolavoro, l’Orlando furioso. Non meno conosciuti furono i banchetti da loro organizzati, che diedero fama ai loro artefici, i cuochi di corte, che divennero figure importanti e degne di rispetto.
Di loro parla Mirna Bonazza, e dei loro trattati di cucina che oltre a costituire ancora oggi un punto di riferimento, testimoniano delle abitudini alimentari di quell’epoca, soprattutto delle famiglie nobiliari, sicuramente molto diverse da quelle del popolo.
Particolare rilievo assume, in questo contesto, il ruolo dello scalco: oltre a organizzare i banchetti, era infatti responsabile dell’allestimento e dell’apparecchiatura, elaborava i menù e doveva controllare attentamente il lavoro in cucina, si occupava degli approvvigionamenti, era insomma responsabile di una vasta gamma di attività che, se ben svolte, potevano garantirgli una vita agiata e grandi riconoscimenti.
Cristoforo Messisbugo e Giovan Battista Rossetti, attivi nel XVI secolo, furono i più importanti scalchi alla corte Estense.
Arianna Chendi, con la collega Angela Poli, illustra la mostra “Il gusto nei libri. Ricettari e usi gastronomici tra gli scaffali della Biblioteca Ariostea”, organizzata proprio in concomitanza dell'Expo milanese: un excursus tra una scelta di libri e documenti qui custoditi che trattano di agricoltura e alimentazione nel corso dei secoli.
Conclude una gustosa “divagazione” di Mirna Bonazza sulla storia di uno dei prodotti più tipici e golosi di questa città: il pampapato.