L'insana promessa e il finto proposito di pacificare i regni confinanti sono solo un pretesto per mascherare gli intenti espansionistici di Francesco Giuseppe, il quale vuole soggiogare l'Europa intera. Alla tirannia consegue la decadenza della libertà dei popoli, i quali sono chiamati a unirsi in comun reggimento per difendere quella libertà e quella indipendenza che sono principio e fondamento di ogni nazione. La "cornacchia d'Asburgo" è equiparata a un boia crudele che prova piacere nel giustiziare intere schiere d'innocenti.
"Ma su gli umani errori de potenti/ sopra le gesta nequitore o i fasti,/ vigila e scruta, inesorato giudice,/ la dea che tu spregiasti:/ l'eterna diva che nel bronzeo libro/ l'orme suggella del fatal cammino,/ lei, che al tuo nome inciderà l'infamia/ di Giuda e di Caino"
(C. Cordaro, Sulla spoglia del turpe Asburgo, da Giambi di Guerra)