La sezione Poesia di invettiva comprende un’ampia serie di componimenti rivolti a diverse personalità dell’epoca. Questi personaggi non vengono appellati con toni scherzosi e non si può parlare, quindi, di una poesia satirica di tipo comico. Tutt’altro: l’intento è quello di suscitare nei lettori o negli ascoltatori il disprezzo e l’ira verso coloro che sono giudicati colpevoli di aver dato inizio alla guerra fratricida. Fra tutti i più bistrattati sono il Kaiser Guglielmo II e l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, ritenuti i responsabili del massacro. Gli autori richiamano le antiche virtù italiche e il giudizio satirico poggia su motivazioni storiche, che vengono via via riportate alla luce per mostrare quanto l’Italia e le genti che la popolano siano costrette da lungo tempo a combattere l’ingordigia dei popoli vicini. E questo è uno dei tanti motivi per cui l’Italia viene lodata.
“Fulminate l’impura genia/ Vitupero dell’italo suolo!/ Vada a morte ciascun che non sia/ dell’Italia verace figliuolo!”
(C. De Vivo, L’Inno dei Soldati)