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In un convulso avvicendarsi di eventi la Grande Guerra sconvolge in un breve giro d’anni i destini dell’Europa e del mondo. Il casus belli è fornito dall’attentato ai danni dell’erede al trono d’Austria-Ungheria Francesco Ferdinando. L’assassinio causa il deflagrare di tensioni che già da tempo covavano nel cuore dei Balcani. Gli schieramenti vedono contrapporsi le potenze della Triplice Alleanza (Austria-Ungheria e Germania, cui si aggiunge, dopo l'uscita dell'Italia, l'Impero Ottomano) agli stati della Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia). Per tutto il 1914 l’Italia si proclama neutrale. Fa il suo ingresso al fianco dell’Intesa solo nel maggio dell’anno seguente. Nel frattempo la prospettiva di una guerra lampo si allontana rapidamente col fallimento della prima offensiva tedesca sulla linea occidentale. Il conflitto si trasforma in una logorante guerra di trincea. Nel biennio ‘15-‘16 gli stati belligeranti si affrontano senza che nessuno riesca a prevalere. Anno di svolta è il 1917: l’ingresso in guerra degli Stati Uniti e l’armistizio firmato dalla Russia sconvolta dalla Rivoluzione di Ottobre mutano radicalmente le sorti del conflitto. In Italia, dopo la disfatta di Caporetto, l’esercito riconquista posizioni in vista dell’offensiva definitiva dell’Intesa nei mesi di luglio e agosto. L’armistizio nel novembre del 1918 conclude la guerra dopo cinque sanguinosi anni. Nel corso del 1919 i trattati firmati durante il congresso di Versailles definiscono il nuovo assetto dell'Europa.