La Casanatense deve la sua nascita al cardinale Girolamo Casanate (1620-1700), che con testamento dispose il lascito, ai domenicani del convento di S. Maria sopra Minerva di Roma, della sua raccolta libraria, ricca di oltre 20.000 volumi e di cospicue rendite per l’istituzione e il futuro incremento della biblioteca, che sarebbe stata intitolata a suo nome. I domenicani incaricano l’architetto A.M. Borioni di progettare un edificio nell’area del chiostro del convento: il risultato fu una sala di vaste dimensioni, austera e di grande eleganza, con un doppio ordine di scaffalature lungo le pareti per accogliere i volumi. Fu inaugurata il 3 novembre 1701 e divenne una delle più importanti e fornite biblioteche del tempo, grazie a una capillare rete di contatti nei principali centri del mercato librario europeo e a un’attenta cura biblioteconomica, di cui testimonianza è il catalogo alfabetico allestito da G. B. Audiffredi, che la diresse dal 1759 al 1794. Nel 1873 si estese anche a Roma la legge sulla soppressione delle corporazioni religiose e nel 1884, al termine del lungo processo intentato dall'ordine domenicano la proprietà della Casanatense passò definitivamente allo Stato italiano.