Le Marche conservano numerose tradizioni legate all’artigianato. Gli antichi borghi e le città ospitano ogni anno diverse iniziative che hanno lo scopo di valorizzare e promuovere gli antichi mestieri. L’arte del merletto a tombolo rappresenta, in particolare ad Offida (AP), una tradizione che si fa risalire al XV secolo, allorché iniziò a diffondersi presso i ceti popolari, per poi passare alle comunità religiose e alle famiglie aristocratiche intorno al XVII secolo. In particolare fu ad opera delle suore Benedettine, giunte ad Offida nel 1655, che la pratica del merletto acquistò un carattere di massa. Diversi sono i documenti che testimoniano una considerevole produzione artigianale di merletti offidani attraverso i secoli. Ancora oggi, la tradizione della lavorazione del merletto è molto diffusa. Le donne di Offida si ritrovano lungo le vie, lavorano in piccoli gruppi. E’ un lavoro di pazienza e attenzione, che, pur restando fedele agli antichi gesti, si rinnova seguendo mode e tendenze. Il merletto di Offida ha attualmente una catalogazione in quattro punti, basata sulla tipologia del disegno, sulla tecnica di lavorazione e sul numero dei fuselli utilizzati per eseguire il lavoro:
punto nastrino: si presenta come un nastrino (stradina) lavorato a punto tela o mezzo punto legato con delle barrette (travette) a formare diversi motivi;
punto antico: lavorazione con un numero variabile e considerevole di fuselli, anche centinaia. Si può dividere in: a filo continuo, a nastrino o stradina, figurativo;
punto Venezia: lavorazione con minimo 9 coppie di fuselli. Vengono realizzate viole, fiori, rose con rete esagonale;
punto Rosalin (rosalia): lavorazione con minimo 5 coppie di fuselli. È caratterizzato da rosette rotonde con inserti di rete.
Il Museo del Merletto di Offida raccoglie i pezzi più pregiati del merletto a tombolo offidano e ospita ogni anno l'esposizione dei lavori che partecipano al concorso "Il Fusello d'Oro.
Presso il Museo sono stati istituiti e si svolgono corsi di merletto.