tracce di neogotico nei monumenti ai caduti
print this pageNell’ambito della fervente attività connessa alla realizzazione dei monumenti ai caduti, si assiste ad una ripresa degli stili della cultura italiana del passato, tra cui quello Gotico. Tale ritorno nostalgico è mutuato dalla cultura medievalista che affonda le radici nello spirito romantico; ne sono riprova gli interventi di recupero storico realizzati in alcuni centri dell'Umbria.
Principale artefice della ripresa medievalista in Umbria fu Ugo Tarchi (1887-1978), architetto dalla prolifica attività, legato al territorio della regione in quanto dal 1909 al 1922 fu professore presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia; come pubblicista compì un vasto studio sulle più importanti opere architettoniche e artistiche del territorio umbro e sabino dall’epoca etrusco-romana al Rinascimento, intitolato: “L’arte nell’Umbria e nella Sabina”. Un esempio caratterizzato dal recupero della cultura artistica tardogotica è il monumento ai caduti della città di Foligno, costituito da un'edicola cuspidata che contiene la statua bronzea della Madonna del Grappa, non a caso inserita nel contesto del Palazzo del Podestà, delle Canoniche e della stessa Cattedrale, restaurati tra il 1923 e il 1925.
Pochi altri monumenti sono improntati allo stesso recupero di stile, come quello della frazione perugina di Villa Pitignano, l'edicola di Ilci (nel comune di Todi, Pg), la cappella di San Valentino, nel comune di Marsciano (Pg) e quella di Pian di San Martino (Todi, Pg), dove l'elemento tipicamente gotico dell'arco a sesto acuto è inserito in un contesto eclettico.