progetti e bozzetti

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Nella genesi dei monumenti ai caduti un aspetto interessante è rivestito da progetti grafici, bozzetti in terracotta e gessi a grandezza naturale, da affidare quest'ultimi alla fonderia per la loro traduzione in bronzo. E' questa una fase iniziale che testimonia come scultori, architetti ma come vedremo anche pittori, appena terminata la guerra, videro possibile una nuova committenza pubblica, quella del monumento o della lapide in memoria dei caduti. Sono proprio alcuni progetti dell'archivio comunale di Spello (Pg) a dichiarare come in tali committenze vi sia anche la partecipazione del pittore locale Benvenuto Crispoldi (1886-1923) che nei primi anni Venti si aggiudicava la realizzazione del monumento di Magione (Pg), impegno inizialmente assegnato al più anziano Giuseppe Frenguelli (1859-1940). E' questo un progetto ad acquerello con la figura eretta della Vittoria alata che sparge “serti di gloria”, preceduta dal fante accovacciato; questo si presenta nella formula, all'epoca cara, della figura a torso nudo e muscoloso mentre brandisce il gladio nell'atto di difenderla; anche la lapide di questa città è decisamente attribuita allo stesso artista.

Nell'Archivio Storico di Passignano sul Trasimeno (Pg) è conservato il progetto firmato dall'architetto Ugo Tarchi (1887-1978) per la lapide in memoria dei soldati deceduti, realizzata in travertino dal Frenguelli. Altri progetti affiorano nelle memorie dell'Archivio di Stato di Perugia, come quello per il monumento della frazione di Ponte San Giovanni, approvato nell'ottobre 1920 da Ugo Tarchi (come dice la scritta ivi apposta) e realizzato da Antonino Bindelli (1899-1985). Si riferisce ancora al territorio perugino il progetto del 1923 per la lapide della frazione di Ponte Valleceppi, eseguita dall'artista Enrico Cagianelli (1886-1948) che ritrae una figura maschile che estende sul futuro agricolo ed industriale il sacro fuoco della Patria; già nel 1920 il Cagianelli aveva presentato un disegno che mostra una variante dell'iconografia poi scelta. Al 1919 si può datare il progetto che lo scultore Siro Storelli (1890-1966) realizzò per una lapide da dedicare agli studenti dell'Istituto Tecnico di Spoleto caduti nel conflitto mondiale, come documentato dall'Archivio di Stato di quella città; sempre dello Storelli è il bozzetto preparatorio in gesso per il monumento di Fossato di Vico (Pg).

E' significativa la presenza di altri due progetti del 1927 per l'altra lapide da dedicare agli studenti spoletini del Ginnasio-Liceo “Pontani”, che lo scultore Domenico Umberto Diano (1887-1977) realizzava non più da Roma ma nella stessa città, segno evidente che già da tempo erano iniziati i lavori per il monumento ai caduti di Spoleto a lui commissionato, inaugurato solo nel 1932. A differenza del progetto, il bozzetto del monumento ai caduti è un passaggio successivo con lo scopo di dare concretezza all’idea dell’autore nei confronti della commissione esaminatrice o della cittadinanza nel caso di un incarico senza concorso, come accaduto per il monumento di Acquasparta (Tr) dove l’autore lo elabora in gesso su richiesta del Comitato. Il bozzetto, eseguito anche in terracotta, vuole proporre in scala ridotta quello che sarà l'aspetto definitivo del monumento da eseguire al fine di poter valutare meglio sia la composizione che l'armonia delle parti.

Foto dell'epoca ci mostrano i bozzetti del monumento di Mugnano (Pg), dello scultore Girolamo Ricotti (1897-1987) e di Ficulle (Pg), realizzato da Angelo Biscarini (1877-1951) a cui si aggiunge quello di Enrico Quattrini (1864-1950) da erigersi in piazza Garibaldi a Gualdo Tadino (Pg). Viceversa il gesso, nel caso di grandi dimensioni viene realizzato rinforzandolo internamente con una struttura metallica. Diversamente dal bozzetto, il gesso è necessariamente a grandezza naturale in quanto deve creare lo stampo per la figura definitiva. Ne è chiaro esempio l'angelo con spada che Giovanni Giovannetti (1861-1930) realizzò ed inviò al Comune di Assisi insieme all'intero monumento in scala. Ampia testimonianza di disegni è offerta dagli Archivi comunali che raccolgono non solo disegni degli architetti negi loro uffici, ma anche una abbondante quantità di relazioni e carteggi tra imprese e tecnici che ci permettono di ricostruire le fasi progettuali con dovizia di patricolari. E' questo il caso dell'Archivio di Montecastrilli che, insieme a quello di Terni, custodisce disegni e relazioni di Cesare Bazzani. Le testimonianze di progettto ci aiutano non solo ad individuare i protagonisti e le fasi attuative ma ci permettono anche di verificare se l'idea progettuale abbia poi avuto conclusione definitiva così come era stata pensata o se abbia subito modifiche consistenti al momento della realizzazione.