i protagonisti
print this pageL'elenco che segue include gli autori dei principali monumenti ai caduti della regione e una breve biografia con le notizie essenziali sulla loro attività. La paternità di alcuni monumenti ai caduti è confermata non solo dalla eventuale documentazione d'archivio ma, in assenza di questa, anche dalla firma ivi apposta.
Cesare Bazzani (Roma, 5/03/1873 – Roma, 30/03/1939) opere: autore del monumento di Montecastrilli, progetto secondo qualificato al concorso per il monumento di Terni. Laureato brillantemente in architettura tecnica (ingegneria civile) nel 1896, allievo dell'Arch. Guglielmo Calderini, ebbe una carriera piena di eminenti incarichi pubblici tra i quali spiccano la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze (1911), la Galleria d'Arte Moderna di Roma (1911) e moltissimi interventi nella nascente provincia di Terni. Con il suo stile eclettico, spesso caratterizzato da simboli massonici, venne accomunato alla politica fascista di cui fu comunque esponente artistico giacchè si occupò anche di notevoli architetture nel tessuto urbano di Forlì.
Aroldo Bellini (Perugia, 1902 - Roma, 1984) opere: bassorilievi e monumento ai caduti in Sant'Ercolano (Pg). Si è formato all'Accademia Belle Arti di Perugia conseguendo il diploma nel 1924 e successivamente laureato come architetto. La sua fortuna artistica si corona negli anni '30 a Roma con le 13 statue in marmo del Foro Mussolini.
Angelo Biscarini (Perugia, 1877- Perugia, 1951) opere: monumenti di Montone, Castel Rigone, Castelviscardo (Pg) Montecchio (Tr), lapidi di Bastia e Compignano (Pg). Gli si attribuiscono anche quelle di altri centri umbri. Artista dalla tradizione famigliare dedita specie alla modellazione della tarracotta. Nel 1913 alla morte dello zio Nazzareno acquisisce il laboratorio-fornace di Perugia e realizza numerose sculture a carattere celebrativo con il raffinato senso dell'eredità di famiglia che volgeva al gusto liberty.
Enrico Cagianelli (Perugia 1886 - Gubbio, 1938) opere: monumenti di Cannara, Gubbio, Monte Castello di Vibio, Marsciano lapide di Ponte Valleceppi (Pg). Frequenta con profitto l'Accademia di Belle Arti dal 1898 al 1906. La formazione con lo scultore G. Frenguelli lo pone in sintonia con gli stilemi decorativi dell'epoca, espressi nelle sculture del palazzo delle Poste di Perugia. Dal 1912 partecipa alle vicende artistiche del gruppo futurista distaccandosi poi per una diversa impostazione stilistica. Dopo la prima guerra mondiale dedicò parte della sua attività scultorea alla celebrazione dei caduti ed alla fine degli anni '20 portò vanti l'arte della ceramica.
Angelo Cocchieri (Orvieto 1884- ?) opere: monumento ai caduti di Orvieto. Si forma nel laboratorio del concittadino Lorenzo Cozza, a cui era stata affidata la targa monumentale poi sostituita dal monumento realizzato dal Cocchieri; frequentatore dell'ambiente artistico romano, in particolare al seguito di Ettore Ximenes, ne assimilò gli stilemi, attuando un felice connubio fra il linguaggio simbolico e la cifra liberty.
Benvenuto Crispoldi (Spello, 1886- Spello, 1923) opere: monumento ai caduti di Magione, Spello e lapide. Figura di spicco nel panorama spellano fra 0tto e Novecento, fu il primo sindaco socialista. Nel 1910 fu a Parigi ed a Roma dove erano presenti artisti futuristi come Balla, Boccioni e Severini, mantenendo comunque una sua autonomia classico-verista. Nel 1919 partecipa alla mostra di Milano e l'anno seguente a quella di Perugia. Nominato accademico di merito si dimise dall'incarico per l'avanzare della malattia.
Domenico Umberto Diano (Reggio Calabria, 1887 - Chieti, 1977) opere: monumento ai caduti di Spoleto e Nocera, lapide Liceo Ginnasio, lapide di Preci (Pg). Artista presente sia nelle arti applicate che nella scultura monumentale. Ex ufficiale degli alpini nella Grande Guerra, nel 1920 realizza il monumento al generale Cantore a Cortina d'Ampezzo, quello di Tripoli ed il monumento all'alpino ad Ovindoli (Aq). E' ampiamente citato nella recensione dell'Arte decorativa e scultura monumentale negli anni Venti e Trenta di A. M. Damigella.
Giuseppe Frenguelli (Perugia, 1856 - Perugia, 1940) opere: Magione, Umbertide Lo scultore è tra i migliori esponenti della corrente verista nella Perugia post unitaria. Nel corso della sua produzione egli associa a tale stile un moderato e raffinato liberty misto al simbolismo che gli valse le numerose commissioni dei gruppi scultorei del cimitero perugino affiancandosi ad altri nomi illustri.
Giovanni Giovannetti (Lastra a Signa, 1861 - 1930) opere: monumento di Assisi. Lo scultore fiorentino è parte di quegli autori che poi approdano ad una formazione romana pur mantenendo viva una ripresa da esempi quattrocenteschi come nello stesso monumento ai caduti di Assisi, ma anche in altre sculture da lui realizzate in Umbria quali le formelle bronzee del monumento a Santa Chiara del 1923.
Giuseppe Guastalla (Firenze, 02/07/1867 - Roma, 15/01/1952) opere: monumento ai caduti di Terni. Svolge il primo apprendistato artistico presso Ettore Ferrari, che ne condiziona la carriera sia dal punto di vista formale che nella caratterizzazione ideologica al servizio degli ideali risorgimentali e libertari. Realizzò numerose opere scultoree alternando soggetti storici e allegorici a destinazione pubblica, busti di uomini illustri e studi dal vero. Fu nominato professore all'Istituto di Belle Arti di Roma e partecipò anche all'Esposizione mondiale del 1914, dove fu premiato.
Angelo Guazzaroni (Amelia, 1875 - Roma, 1972) opere: monumento ai caduti di Amelia. Oltre alla figura dominante del Bazzani il Guazzaroni opera in linea con lo stile monumentale come nella Camera di Commercio del 1922. Dello stesso architetto è l'Istituto Tecnico Commerciale e dell'Istituto Tecnico Liceo Classico G. C. Tacito.
Vincenzo Ierace (Polistena, 05/04/1862 - Roma, 27/05/1947) opere: monumento ai caduti di Bevagna. Artista poliedrico, si formò a Napoli frequentando l'istituto di Belle Arti. Progetta e realizza diverse decorazioni ed elementi architettonici di carattere liberty per ville napoletane e dei dintorni ma anche a Londra. Fu molto attivo anche nella statuaria monumentale e partecipò a diverse mostre come ad Anversa, Barcellona, Londra, Parigi e Dresda.
Alessandro Limongelli (Il Cairo, 07/07/1890 – Tripoli, 26/02/1932) opere: monumento ai caduti di Montecastrilli. Formatosi all'Accademia delle Belle Arti di Roma, comincia fin da giovane ad interessarsi ai volumi e le forme delle architetture classiche, proponendone una rilettura fortemente reinterpretata. Svolse lunga attività al Governatorato di Roma come progettista addetto al Piano Regolatore. Ebbe numerosi contatti ed influenze con l'ambiente libico e quello egiziano di sua provenienza.
Alberto Moroni (Perugia, 1889 - ?) opere: monumenti di Papiano e Città della Pieve (Pg). Probabile collaboratore della casa d'arte 'Corinthia' in Roma diretta dal concittadino Torquato Tamagnini, ne assimila i caratteri di stile e celebrativi richiesti.
Vittorio Paron (Voghera, - ) opere: monumento ai caduti di San Giustino e cappella del cimitero. Architetto della scuola romana, lascia la pregevole opera di San Giustino e con molta probabilità si occupa anche della scultura della Vittoria alata apposta nello stesso monumento.
Enrico Quattrini (Todi, 24/12/1864 – Roma, 26/04/1950) opere: monumento ai caduti di Gualdo Tadino. Dal 1880 frequenta l'Accademia di Belle Arti di Perugia, dopo il diploma si trasferisce a Roma dove è fervente l'attività edilizia per la nuova capitale. Qui, per il palazzo di Giustizia realizza nel 1902 il relativo gruppo allegorico e nel 1906 quello della Legge. Per lo stesso cantiere scolpisce anche il busto del progettista ingegnere Guglielmo Calderini. Conosciuti in Roma i più rappresentativi scultori dell'epoca, realizza per Papa Benedetto XV importanti opere mentre nel 1922 Papa Pio XI gli affida l'esecuzione del proprio busto, a cui seguono altre commissioni di rilievo. Dal 1927 è a Milano per altri interessanti incarichi ma mantiene contatti con l'Umbria eseguendo il monumento al Perugino (1923).
Girolamo Ricotti (Panicale, 24/09/1897 - Genzano di Roma, 16/02/1987) opere: monumento di Mugnano (Pg). Si forma nell'Accademia di Belle Arti di Perugia sotto gli esempi del Frenguelli. Nella sua lunga attività scultorea mostra di interpretare il verismo in chiave moderna sotto la spinta delle novità espressive e plastiche del modernismo anche se con reflussi simbolisti e romantici.
Turillo Sindoni (Barcellona Pozzo di Gotto, 24/12/1868 - Roma, 1941) opere: Nocera Umbra. Frequenta l'Accademia di Belle Arti di Messina e successivamente apre tre studi in Roma dedicandosi specie alla scultura e ritrattistica celebrativa, realizzando persino il ritratto della regina Elena. Progetta anche vari monumenti ai caduti che dominano alcune piazze d'Italia.
Torquato Tamagnini (Perugia, 1886 - Roma, 1965) opere: lapide in S. Pietro di Perugia, Deruta e Castelleone di Deruta. Fu uno scultore che ebbe particolare notorietà con i numerosi monumenti ai caduti dirigendo la casa d'arte di scultura "Corinthia" di Roma. Molti suoi lavori sono anche fuori dell'Umbria.
Ugo Tarchi (Firenze, 20/09/1887 – Firenze, 14/11/1978) opere: monumento ad edicola di Montebello (Pg), progettazione lapide di Bastia. Personalità di spicco in quanto architetto, storico e pubblicista, si forma all'Istituto di Belle Arti di Firenze. Dal 1909 professore di disegno intraprende la carriera didattica che lo porta ad insegnare all'Accademia di Perugia, a quella di Bologna, Milano e dal '27 al '57 in quella di Roma. Proprio dal capoluogo umbro cura sia la didattica che il restauro di numerosi edifici umbri affiancato dal rilievo architettonico. E' vasta la pubblicistica con i sei volumi sull'arte dell'Umbria e della Sabina. Intensa è l'attività di ripristino architettonico e progettazione volta al recupero medioevale e rinascimentale, doti che gli permettono la partecipazione a diversi concorsi nazionali.
Siro Storelli (Gualdo Tadino, 1890 - 1966) opere: monumento di Fossato di Vico, Rigali, Caprara (Pg) lapide di Sigillo, Spoleto (Pg). Lo scultore partecipò con Giovanni Pericoli di Scheggia al concorso per il monumento di Costacciaro inviando alcuni suoi bozzetti come si evince dalla lettera del 14 febbraio 1921. In quegli stessi anni aveva eseguito la lapide che ricordava Giordano Bruno per la città di Spoleto.
Firme riscontrate in alcuni monumenti