Lugo. Rocca Estense, Salone Estense
print this pageSabato 8 ottobre 2016, alle 18.00, nel Salone Estense della Rocca di Lugo, inserita fra le iniziative del festival "Lugo in Tavola", si è svolta la presentazione del volume Agricoltura e alimentazione in Emilia Romagna - Antologia di antichi testi a cura di Zita Zanardi.
L’incontro è stato organizzato grazie al contributo del Club del Fornello di Rivalta di Piacenza - Delegazione di Lugo, che al termine della presentazione ha offerto un buffet.
“Lugo in tavola festival” è un progetto del Consorzio AnimaLugo, realizzato con il patrocinio del Comune di Lugo e il contributo di Confesercenti, Confcommercio-Ascom, Cna, Confartigianato, Bcc - Credito cooperativo ravennate e imolese, Camera di commercio Ravenna.
Allegati
Comunicato-stampa dell'intero evento
E si parla anche di ...
I capperi della Rocca
Il Capparis spinosa, arbusto dalla foglia e dai frutti carnosi, dai grandi fiori bianchi e rosati, da secoli radica spontaneamente nelle fessure di bastioni e muraglie della Rocca Estense di Lugo.
Gli esperti considerano abbastanza raro l'attecchimento spontaneo di capperi nella nostra zona climatica. In ogni caso i capperi della Rocca di Lugo sono ben conosciuti dai buongustai per il loro prelibato sapore, un gusto vivace e particolare, veramente squisito.
La presenza secolare dei capperi nella nostra Rocca è suffragata oltreché dalle caratteristiche tipiche di questo arbusto, capace di insediarsi spontaneamente su rupi calcaree e vecchi muri, anche dai documenti e registri contabili conservati nell'Archivio comunale, ove troviamo fin dall'800 la voce specifica relativa ai "Capperi della Rocca" fra le entrate del bilancio comunale, con tanto di gare periodiche di affidamento a privati della raccolta e controversie per il rispetto delle regole e i prezzi pattuiti. Capitò anche che un militare del servizio di guardia alla Rocca impedisse la raccolta al malcapitato appaltatore, forse voleva riservarli a se stesso. Nel 1872 il canone di affitto per i "capperi producibili nei muri esterni della Rocca" era di lire 75, mentre nel 1878 la "corrisposta annuale" per lo stesso prodotto era invece di lire 80.
Dal secondo dopoguerra la raccolta dei capperi della Rocca viene effettuata direttamente dall'Amministrazione con il personale addetto alla manutenzione di giardini e aree verdi. Questi operatori si occupano anche della potatura a fine inverno e della selezione/diradamento primaverile dei fiori.
Le gemme floreali raccolte (che costituiscono appunto i capperi commestibili, ricchi di quercetina, benefica sostanza antiossidante) vengono messe in salamoia in piccoli vasetti che l'Amministrazione offre in omaggio agli ospiti del Comune. Attualmente il raccolto complessivo si aggira mediamente sui 30 - 40 Kg all'anno.
Considerato che i giardinieri non raccolgono tutto il prodotto, ma la parte qualitativamente migliore, in anni recenti l'Amministrazione comunale ha "liberalizzato" la raccolta dei capperi residui, istituendo quello che si potrebbe definire "diritto di capperaggio": i "patiti" dei capperi (veri eredi degli antichi Romani, appassionati di questa prelibatezza), possono raccoglierli fino all'altezza raggiungibile da terra dopo che gli addetti comunali hanno effettuato la propria raccolta.
Si conclude con una annotazione singolare relativa alla diffusione anche all'estero della "fama" qualitativa dei capperi di Lugo, fama nata evidentemente dal commercio che ne facevano gli appaltatori della raccolta: alcuni decenni fa, a Londra, nei grandi magazzini Harrod's erano in vendita simpatici (e minuscoli) vasetti di capperi made in Italy denominati nell'etichetta "capperi della Rocca di Lugo", ma che ovviamente sui muri della nostra Rocca in realtà non erano mai cresciuti.
Antonio Curzi
(Servizioprotocollo e archivioComune di Lugo)