Pedro Berruguete, Federico da Montefeltro con il figlio Guidubaldo (doppio ritratto)

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DATA: 1476-1477

TECNICA: Tempera su tavola

DIMENSIONI: cm 138,5x82,5 (con cornice 155x100x9,5)

PROVENIENZA: Arredo originario del Palazzo. Asportato dal Cardinale Barberini e conservato nella sua collezione a palazzo Barberini a Roma dal 1631 al 1634.

INVENTARIO: INV. 1990  D 56

DESCRIZIONE: Anticamente era stato identificato autore di questo dipinto Melozzo da Forlì, poi fu proposto il nome di Giusto di Gand, mentre oggi è unanimamente riconosciuto opera di Pedro Berruguete. L’opera fu commissionata dal Duca Federico stesso, forse per la Biblioteca (situata al pian terreno del Palazzo Ducale) o per lo Studiolo. La tavola ritrae, in uno spazio angusto, Federico da Montefeltro intento nella lettura con accanto il figlio Guidubaldo; quest’ultimo dimostra circa quattro-cinque anni d’età, quindi il dipinto è databile al 1476-1477. Il Duca è rappresentato con l’armatura, indossata sotto al grande mantello di broccato rosso con decori in oro e collo in pelliccia di ermellino; si notano, inoltre, la spada al fianco, la mazza e l’elmo in terra, l’onorificenza dell’Ordine della Giarrettiera sotto il ginocchio sinistro (ricevuta nel 1474 insieme a quella dell’Ordine dell’Ermellino) e, sulla mensola intagliata in alto a sinistra, è possibile individuare un altro importante riconoscimento, la mitra ingioiellata, donatagli dal sultano di Persia. È considerato il ritratto ufficiale per eccellenza del Duca Federico; la sua posa in prospettiva dal basso verso l’alto proclama tutta la magnificenza del personaggio. Guidubaldo è appoggiato al padre ed è vestito con  un ricco abito ricoperto di perle con due ametiste sul petto e sulla fronte (allusioni zodiacali); impugna lo scettro del comando con inciso "PONTIFEX", che rinvia alla futura investitura ecclesiastica. Nel complesso il ritratto in esame, grazie a tutti i dettagli appena evidenziati, rappresenta i diversi aspetti dell’"uomo universale" che il duca di Urbino doveva incarnare: il potere dell’intelletto, il potere militare e la possibilità di dare continuità alla stirpe.