60 - L'educazione dell'aristocrazia veneziana
print this pageAntonino Collurafi fu pedagogo e precettore in voga presso l’aristocrazia veneziana. Proprio a quest'ultima egli rivolse il trattato sull'educazione Il nobile veneto (...).
I propositi didascalici del testo sono anticipati visivamente dal frontespizio calcografico (bulino, mm 195 x 134) costituito da una cornice architettonica, di matrice ancora cinquecentesca, decorata da statue allegoriche e da una proliferazione di motti istiganti alla virtù, di cui si dà la descrizione nella galleria fotografica.
Il frontespizio è firmato da Francesco Valesio, incisore di origine veronese, che si trasferì a Venezia nella prima metà del XVI secolo per esercitare l’attività tipografica e calcografica, dove inizialmente collaborò con lui Catarino Doino.
Francesco esordì con una Raccolta de li più illustri et famose città di tutto il mondo, composta da 297 vedute e piante di città, databili all’ultimo decennio del XVI secolo, la maggior parte delle quali portano la sua firma. Nel 1597 viene stampata a Venezia la serie Brefve cronique des faicts illustres des roys de France avecq leurs pourtraits au naturel, costituita da 63 ritratti di re francesi incisi al bulino, di cui solo l’ultimo porta la sua firma.
Egli operò anche in proprio come editore-calcografo, stampando numerose carte geografiche e piante di città, spesso riutilizzando rami già utilizzati in precedenza. Della sua cospicua produzione cartografica ebbe notevole seguito la Carta della parte settentrionale dell’Adriatico (post 1593), ispirata da un originale gastaldino.
Valesio prestò la sua opera per numerose opere letterarie, tra cui Il Pastor Fido di Battista Guarini (Venezia, Ciotti, 1602), Filli di Sciro, favola pastorale di Guidobaldo de’ Bonarelli (Ferrara, Baldini, 1607, poi Venezia, Ciotti, 1607), le Rime di Torquato Tasso (Venezia, Deuchino & Pulciani, 1608), La Sampogna (Venezia, Giunti, 1621) e L’Adone (Venezia, Sarzina, 1623).
Tra le incisioni realizzate per trattati anatomici figura il frontespizio per l’edizione dell’Anatomia di Vesalio (Venezia, de Franceschi, 1604) e le 79 tavole e il frontespizio, in collaborazione con Catarino Doino, per De anatome corporis humani di Guido Guidi (Venezia, Giunti, 1611), le tavole incise su disegno di Odoardo Fialetti per due opere di Adrian van der Spiegel, De formato foetu (Padova, Crema, 1626) e De humani corporis fabrica (Venezia, Deuchino, 1627), oltre che le Tabulae anatomicae di Giulio Casseri (Venezia, Deuchino, 1627).
Infine, tra le opere di carattere religioso, accanto a immagini di devozione popolare, citiamo solamente il frontespizio e le 31 incisioni per gli Illustrium anachoretarum elogia di Giacomo Cavaccio (Venezia, Pinelli, 1625; poi Roma, Dragondelli, 1661).