L'origine della canzone napoletana è certamente collocata in un tempo remoto. La sua declinazione popolare affonda le radici nella vivacità e nella spontaneità dei canti tramandati oralmente in un linguaggio dialettale, spesso sguaiato, ma espressivo, potente ed immediato. A partire dalla fine del Settecento e per tutto l'Ottocento, gli antichi canti – villanelle, farse, frottole, scherzose e burlesche ballate, irriverenti tarantelle - sono riadattati e trascritti su partiture musicali, composte da importanti e, spesso, celebri musicisti. Nascono, così, veri e propri capolavori che costituiranno il patrimonio artistico della canzone partenopea.
Una selezione di fogli volanti, raccolti grazie allo sforzo ed alla genialità di Vittorio Imbriani, illustra la canzone napoletana e infine un ameno esempio di canzonetta popolare in lingua.