La Biblioteca Universitaria di Napoli

La Biblioteca Universitaria di Napoli (BUN) è un istituto periferico del Ministero della Cultura, ubicata nel centro storico della città nella cd. Casa del Salvatore, ex Collegio Massimo dei Gesuiti.
La BUN trae origine dall'unificazione, disposta con decreto del 4 dicembre 1816 di Ferdinando I di Borbone, della Biblioteca dell'Università e della Biblioteca Gioacchina, costituita nel 1812 da Gioacchino Murat nell'ex convento di Monteoliveto. L'apertura al pubblico avvenne il 2 gennaio 1827, dopo aver risolto numerosi problemi relativi al trasferimento dei volumi, al loro riordino, alla redazione degli inventari e all'allestimento dei cataloghi.
In seguito all'Unità d'Italia e dopo la spartizione dei fondi librari delle soppresse corporazioni religiose, la Biblioteca si arricchì di antichi e pregevoli testi scientifici acquisendo una ben definita fisionomia a cui contribuirono sia l'acquisto di opere straniere sia l'apporto di numerose raccolte: quella di Francesco Briganti (scienze naturali), di Filippo e Carlo Cassola (chimica), di Raffaele Napoli (chimica), di Paolo Panceri (storia naturale e anatomia comparata) e la preziosa collezione dantesca del marchese Alfonso della Valle di Casanova. La destinazione universitaria della Biblioteca, deliberata nel Regolamento del 1885, favorì inoltre il deposito di un cospicuo fondo di memorie accademiche e di riviste.
Ad arricchire il patrimonio bibliografico si aggiunsero, alla fine del secolo, alcuni fra i doni e i lasciti più importanti: il Fondo Imbriani, il Fondo Battaglini, il Legato Viti ed il Legato De Pilla.
La BUN possiede 1.000.000 circa di opere a stampa, in particolare: 885000 volumi ed opuscoli, 7145 periodici, 148 manoscritti, 464 incunaboli, circa 300 bodoniane, circa 4000 cinquecentine, circa 4000 materiali grafici (fotografie, incisioni, litografie...), 405 microcopie di opere (microfilm, microfiche), 800 documenti elettronici e audiovisivi. Obiettivo principale della BUN è la conservazione e la tutela del proprio patrimonio, il supporto allo studio e alla ricerca, la promozione della lettura e lo sviluppo di servizi per il cittadino.