Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 169x224 mm.
Iscrizioni: (recto) ritocchi a inchiostro sul lato sinistro della casa e nei rami dell’albero a destra; (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “29”, a inchiostro in basso verso destra “S. Lecchi”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961390”.
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.29
Citazione bibliografica
«Trentamila francesi hanno aperto sei brecce. Da nove giorni occupano un bastione… Vinceranno, perché, materialmente quaranta grossi pezzi livellati sopra un sol punto demoliscono e distruggono. Ma ogni maceria sarà difesa. Ogni rovina che copre i cadaveri dei nostri è salita da altri che vi muoiono piuttosto che cederla. Roma in questo momento è grande, grande come le sue memorie, come i monumenti che la ornano e che il barbaro sta bombardando». Lettera di Manara a Carlo Decristoforis in Cadolini, I ricordi di un volontario, p. 445 in nota.