Il lago di Circonio nel disegno dantesco dell'Inferno

Il lago Circogno, Il Lacus Lugeus degli Antichi

 

Il 'Lacus Lugeus' degli antichi restituito alla Roma imperiale

Roma, Reale Accademia d'Italia, 1941, 16 p., 25 cm. Reale Accademia d'Italia. Già pubblicato in: Rendiconti della classe di scienze morali e storiche, s. 7, v. 2 (1941), fasc. 12.      BENIN.3233/33     BENIN.533/19

Il lago di Circonio (“Palus Lugea” degli antichi) nel disegno dantesco dell'Inferno

Roma, Bardi, 1928. 14 p., ill., 25 cm. In testa al frontespizio: Reale Accademia dei Lincei. Estratto dai Rendiconti della Classe di Scienze morali, storiche e filologiche, ser. VI, vol. 4, fasc. 1-2. Seduta del 15 gennaio 1928.      BENIN.3233/35     Misc.128.36      BENIN.533/15

Nel descrivere il lago ghiacciato di Cocito, che occupa gran parte del pozzo in cui è immerso Lucifero nella parte finale dell’Inferno, Dante chiama in causa due montagne. Dice che se un monte, come Tabernicc o Pietrapana, fosse caduto su quel ghiaccio, non l’avrebbe neppur fatto scricchiolare all’orlo (p. 6; cfr. Inf. XXXII, 25-30). Benini cerca di identificare queste due montagne. I tentativi compiuti dai commentatori della Commedia, antichi e moderni, non tengono conto della effettiva capienza del pozzo infernale: dei monti di grandi dimensioni troverebbero nel pozzo dei giganti capienza bastevole per precipitare, in ipotesi, sul ghiaccio di Cocito? (p. 7) L’attenzione dello studioso si orienta allora verso montagne di altezza più modesta ma importanti per qualche altra circostanza.
Per il primo dei due monti Benini accetta l’identificazione, proposta dal Bassermann, con il monte Javornick, affacciato sul lago Zirknitz, o Circonio (la “Palus lugea” degli antichi). Si tratta di un lago stagionale, il cui prosciugamento è dovuto anche a una serie di canali sotterranei che possono aver impressionato il poeta come una sorta di potenze occulte, accostabili al mondo infernale.
Per Pietrapana Benini suggerisce quello rinvenuto, con nome esattamente corrispondente, in una carta della Repubblica di Lucca del Magini (1620). Tale monte, posto a nord del lago di Montignoso, si adatterebbe perfettamente alle dimensioni di Cocito.
I due monti, poi, nell’intreccio logico del problema non hanno valore per se stessi soltanto, ma per gli stagni o laghi su cui incombono, i quali senz’essere nominati fungono per certe loro caratteristiche da eccellenti termini di confronto con l’infernale lago del pianto (p. 14).
L’effimera annessione all’Italia, da parte dell’imperialismo fascista, del territorio di Lubiana fornisce al Benini lo spunto per riprendere il tema nel 1941. Il luogo, uno dei limiti estremi della diffusione della lingua italiana e anche il punto più lontano toccato da Dante nelle sue peregrinazioni, sarebbe servito da modello per la descrizione del lago di Cocito. Un rapido ricalcolo delle dimensioni dei laghi Circonio e Cocito conferma i precedenti risultati cui Benini era pervenuto.