Rodolfo Benini
(Cremona 1862 – Roma 1956)
- docente universitario di economia e statistica -
Nato a Cremona da Angelo Benini e Luigia Anelli, rivolse inizialmente le sue attenzioni di studioso verso l’ambito economico e finanziario e ottenne la cattedra di Storia del commercio presso la Scuola di commercio di Bari, insegnamento che conservò fino al 1896. Gradualmente i suoi interessi si spostarono sul versante statistico. Da Bari passò in un primo tempo a Perugia (1896-1897), e poi alla Bocconi di Milano, dove poté insegnare statistica fino al 1909, cominciando a pubblicare importanti contributi sull’argomento. Successivamente si trasferì a Roma, dove fu prima insegnante di statistica e poi di economia politica.
Fu presidente del Consiglio superiore di statistica, presidente della Commissione di statistica e legislazione presso il Ministero di Grazia e Giustizia, presidente della Commissione statistica dell’Assemblée générale pour le recensement agricole mondial (1926), delegato del Governo italiano alla Conferenza di Ginevra del 1921.
Fu inoltre socio dell’Accademia dei Lincei (dal 1908), Accademico d’Italia (dal 1932), socio corrispondente dell'Istituto lombardo di scienze e dell'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, membro onorario dell'Institut international de statistique, dell'American statistical association e della Société hongroise de statistique. Nel 1953 gli fu assegnato il premio Marzotto per la sua opera di economista. Morì a Roma il 12 febbraio 1956.
L’attività di statistico fu quella che gli procurò i maggiori riconoscimenti nazionali e internazionali; grazie a lui la statistica si guadagnò anche in Italia uno status di disciplina autonoma, cessando di essere una disciplina ancillare dell’economia, della demografia o delle scienze sociali. Primo statistico italiano completo
(C. Gini), Benini ha prodotto una serie di contributi scientifici, in articoli e monografie, che testimoniano la sua attività di docente e studioso ma che, soprattutto, costituiscono l’atto fondativo e una prima sistematizzazione in una teoria organica della statistica italiana.
Una circostanza fortuita (il prestito, da parte di un’amica di famiglia, di un’edizione della Divina Commedia illustrata da G. Doré e commentata da Eugenio Camerini) nel 1904 aprì al Benini un orizzonte inaspettato ma fertile di risultati: quello della passione per Dante e per gli enigmi nascosti nel suo Poema.
Nei suoi studi danteschi Benini lavora alacremente con la passione di un neofita e con la spregiudicatezza di un outsider, senza timori reverenziali verso illustri dantisti o verso convinzioni esegetiche ritenute consolidate. Suoi strumenti principali, oltre al testo poetico, sono l’uso costante della ragione logico-matematica, il ricorso ai trattati astronomici e matematici coevi a Dante, e l’applicazione del modus operandi dello statistico e del matematico, i quali si avvicinano alla dimostrazione delle tesi per approssimazioni successive, senza timore di mettere sempre in discussione i risultati parziali ottenuti nella ricerca.
Grazie a questo metodo Benini elabora nel corso degli anni una serie di teorie e ipotesi suggestive che accademici del tempo giudicano eterodosse ma che, lette nel loro insieme, dimostrano una forte coerenza, una disarmante lucidità e una sorprendente vicinanza al pensiero di Dante, tali da resistere alla prova del tempo.
Nel muoversi entro questa materia Benini ha spesso l’impressione di dover partire sempre da zero, di esplorare un terreno vergine, che i commentatori prima di lui avevano coltivato solo in maniera superficiale: Ebbi tosto l’impressione che i commentari in voga rappresentassero qui l’infanzia della critica e che tutto fosse da rifare. La parola ‘infanzia’ farà scattare molti piccini i quali si credono grandi e come tali sono stati riveriti da’ più piccini.
(R. Benini, Come divenni l’interprete di Dante, BSCr, Ms Benini 3, cc. 25-26). Con questo spirito Benini affronta le critiche, anche violente, dei suoi detrattori, ribattendo colpo su colpo alle perplessità e confidando esclusivamente sugli strumenti della ragione.
L’analisi degli enigmi della Commedia mostra chiaramente a Benini come l’opera dantesca faccia continui riferimenti alla matematica e all’astronomia, e come una lettura non superficiale degli scritti del Fiorentino presupponga conoscenze cosmografiche e cronografiche non banali. I lavori successivi in campo dantesco dello statistico cremonese fanno propri questi strumenti, e tendono a ricostruire, un pezzo alla volta e sempre attraverso calcoli attenti e scientificamente impeccabili, una geografia dettagliata dei tre Regni ultraterreni che trova nelle tavole da lui disegnate, ed esposte in questa occasione, le manifestazioni probabilmente più significative.
Bibliografia
R. Bachi, I principali scritti di Rodolfo Benini, in: “Giornale degli economisti e Rivista di Statistica”, a. 44, v. 69, n. 12 (dicembre 1929), pp. 1068-1076.
G. Mortara, Le regolarità statistiche nel pensiero di Rodolfo Benini, Citta di Castello, [s.n.], 1929, 1 v. Estratto da: “Giornale degli economisti e Rivista di statistica”, nav. 1929.
Scritti in onore di Rodolfo Benini, in: “Giornale degli economisti e rivista di Statistica”, XLIV, n 11-12, Città di Castello, Tipografia Leonardo da Vinci, 1929, pp. [837- 1076], 26 cm.
G. Del Vecchio, Le teorie economiche di Rodolfo Benini, Città di Castello, Società tipografica Leonardo Da Vinci, 1929, 12 p., 25 cm. Estratto da: “Giornale degli economisti e Rivista di statistica”, dicembre 1929.
R. Bachi, Rodolfo Benini interprete di Dante: intuizione e metodo nella spiegazione degli enigmi, Città di Castello, Società tipografica Leonardo Da Vinci, 1930, 15 p., 25 cm. Estratto da: “Giornale degli economisti e rivista di statistica”, settembre 1930.
Rodolfo Benini, Accademico d'Italia, Roma, Tipografia del Senato, 1933, 16 p., 8. Già pubblicato in: “Annuario della Reale Accademia d'Italia”.
M. Alberti, Per il rinnovamento della scienza economica intorno alle 'Lezioni' di Rodolfo Benini, Milano, società editrice 'Vita e Pensiero', 1936, pp. 161-168, 25 cm. Estratto da: “Rivista Internazionale di Scienze Sociali”, a. 44 (marzo 1936), fasc. 2.
R. Benini, Come divenni l’interprete di Dante, dattiloscritto, BSCr, Ms. Benini 3.
D. De Castro, Economia corporativa di S. E. Benini. Roma, U.S.L.A., 1937 (Tip. delle Terme), 14 p., 26 cm. Già pubblicato in: “Rivista di politica economica”, a. 27 (1937), fasc. 5.
N.M. Fovel, Economisti corporativi: Rodolfo Benini, Marco Fanno, G. Ugo Papi, Ferrara, Nuovi problemi, 1937, 26 p., 24 cm. Estratto da: “Nuovi problemi di politica, storia ed economia”, 7 (1936), fasc. 1-6.
G.Abetti, Scienza, religione ed arte nell'astronomia di Dante di Rodolfo Benini [recensione], Pavia, M. Ponzio, 1939, 7 p., 25 cm. Estratto da: “Memorie della Società astronomica italiana”, vol. 12.3.
Studi in memoria di Rodolfo Benini, Roma, Tip. Failli, 1956, 236 p., 1 carta di tavola, ritratto, 236 p., 25 cm. In testa al frontespizio: Università degli studi di Bari. Facoltà di Economia e Commercio.
M. Boldrini, L'opera scientifica di Rodolfo Benini, in: “Giornale degli economisti e Annali di economia”, n.s., XVI (1957), nn. 11-12, pp. 599-618.
Commemorazione del socio nazionale Rodolfo Benini, tenuta dal socio Marcello Boldrini, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1958, pp. 394-410, 23 cm. Estratto da: “Rendiconti della classe di scienze morali storiche e filologiche”, 1958.
“Giornale degli economisti e Rivista di statistica”, XLIV (1929), nn. 11-12, fascicolo speciale dedicato al Benini, con ampia bibliografia.
Rodolfo Benini (bibliografia), in: “Statistica”, n.s., XVI (1956), n. 5, pp. 87-93, e in: Bibliografie con brevi cenni biografici, Biblioteca di Statistica, Bologna 1960.
G. Dall’Aglio, Rodolfo Benini, DBI, 8 (1966), pp. 536-538.
D. De Castro, Formazione scientifica di Dante nella interpretazione di Rodolfo Benini, Bari, Laterza, [196?], 40 p., 24 cm. Già pubblicato in: “Annali dell'istituto di statistica”, Università degli studi di Bari, a.a. 1966-67.
Voce ‘Rodolfo Benini’, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_Benini (voce consultata l’11.4.2021).