Un cimelio mancato

Il 1472 è l'anno in cui nel panorama della tipografia italiana si affacciano quasi contemporaneamente tre edizioni della Commedia. Due di queste interessano le città di Foligno e di Mantova, mentre vi è incertezza sul luogo (Venezia o Iesi) per l'altra di Federico de' Conti (18 luglio 1472).
Quest'ultima edizione è talmente rara che se ne conoscono sei esemplari nel mondo, di cui solo tre completi. L'unico esemplare italiano completo appartiene alla Biblioteca Trivulziana di Milano, che accoglie la collezione dantesca del marchese Gian Giacomo Trivulzio.
Per lungo tempo il volume qui esposto è stato considerato come uno dei rari esemplari dell'edizione del 1472 del Conti, ritenuto stampato a Iesi, fino a quando nel 1929 i piacentini Augusto Balsamo e Stefano Fermi, diedero conto dell'equivoco in un contributo dal titolo Un cimelio mancato.
L'errata identificazione del volume piacentino è dipesa dalla sostituzione con fogli vergati a mano, imitando il carattere a stampa, della parte finale dell'ultimo canto del Paradiso e della indicazione di stampa, copiati da un esemplare dell'edizione del 1472.
Ora sappiamo che l'incunabolo piacentino è in realtà un esemplare dell'edizione di Napoli del 1477, che si ammanta di una preziosa legatura del secolo XVII, ritenuta confezionata nei Paesi Bassi, con una bella cornice realizzata a mano alla carta iniziale. Qui si legge anche della sua appartenenza al convento piacentino di San Bartolomeo degli Eremitani Scalzi di Sant'Agostino, prima del suo ingresso nella biblioteca del marchese Ferdinando Landi.
Rara è comunque anche l'edizione napoletana del 1477, cui effettivamente l'esemplare appartiene, che come le edizioni del 1472 ci propone il testo dantesco impaginato in una sola colonna e privo di ogni commento.
Piacenza ha "perso" una rarità assoluta, ma ne ha comunque "acquistato" un'altra.


D. Alighieri, Commedia, Napoli, [Tipografo del Dante], 12 aprile 1477, in fol. e in-4°; rom.
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, Fondo Landi, (L)B5.07.023.

L'esemplare mutilo nella parte finale è integrato con carte scritte a mano che imitano il carattere della stampa, e riportano le note tipografiche finali dell'edizione di Federico de' Conti del 1472.
La carta iniziale è decorata con una cornice realizzata a mano. L'esemplare presenta capilettera in turchino e rosso alternati e segni di paragrafo a colori all'inizio di ogni canto.
La legatura, attribuibile ad una produzione dei Paesi Bassi della prima metà del Settecento, è in cuoio rosso, su cartone, decorato in oro. Nel margine inferiore della pagina iniziale si legge la nota di appartenza del volume al Convento di San Bartolomeo di Piacenza. Il volume giunge alla Biblioteca Comunale nel 1872.