Le edizioni cinquecentesche della Commedia sono nettamente più numerose di quelle quattrocentesche ed alcune di esse, a partire dalla metà del secolo, sono stampate, per la prima volta all’estero, a Lione. Si tratta complessivamente di una trentina di edizioni, incluse le ristampe. Esse si distribuiscono con una certa regolarità nell’arco di tempo dal 1502, data dell’edizione di Aldo Manuzio (1449-1515) curata dal celebre letterato veneziano Pietro Bembo (1470-1547), al 1595, data dell’edizione degli Accademici della Crusca. L’edizione del Bembo si impone come testo base e lo sarà anche per quest’ultima, pur corretta avvalendosi di un centinaio di manoscritti e adottando soluzioni testuali diverse in un certo numero di casi. L’edizione veneziana del 1555 curata da Lodovico Dolce (1508-1568), inaugura la tradizione dell’aggettivo ‘Divina’ nel titolo della Commedia. Inoltre introduce il nuovo commento dello stesso Dolce, distaccandosi dall’Aldina del 1502, che ne era priva e superando quelli precedenti di Cristoforo Landino (1424-1498) e di Alessandro Vellutello (1473-post 1544). Altre edizioni che inseriscono elementi testuali nuovi rispetto all’Aldina sono la Giuntina del 1506 e l’edizione del Buonanni del 1572, entrambe fiorentine. Qui esposte abbiamo l’Aldina (1502), l’edizione di Bernardino Stagnino (1512 e la ristampa del 1520), le edizioni di Iacopo Borgofranco (1529) e di Giovanni Giolito (1536), la riproposizione nel 1578 dell’edizione del Vellutello (1544) e quella dell’Accademia della Crusca (1595). |