Negli anni successivi alla guerra sono stati dedicati opuscoli di necrologio a otto caduti piacentini.
Queste opere rispecchiano fedelmente le considerazioni effettuate per quanto riguarda la provenienza sociale dei caduti: essi sono infatti quasi tutti ufficiali, hanno quasi tutti frequentato le scuole superiori o l’università, sono quasi tutti appartenenti a famiglie nobili o della buona borghesia.
Paolo Bottarelli era studente di ingegneria, Alessandro Casali un esponente della nobiltà come Maria Barbara Radini Tedeschi, l’unica donna piacentina ricordata in questo modo, Giuseppe Dodi era un ragioniere, Cesare Giulio Grandi studente di matematica all’Università di Bologna, Prospero Verani studente alla R. Scuola di Agricoltura di Milano, Umberto Ucelli era ragioniere e studiava alla Corso Superiore Commerciale di Genova.
L’unico estraneo a queste categorie è Giovanni Nicelli, sottufficiale dell’aeronautica figlio di agricoltori di Lugagnano, che lasciò la scuola dopo la IV elementare, ma il suo essere divenuto un asso dell’aviazione, con all’attivo numerosi abbattimenti di aerei nemici, lo pone nell’empireo degli eroi a fianco del marchese Casali, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare. A Nicelli sono stati dedicati due opuscoli, uno negli anni successivi alla guerra e uno nel 1939, in occasione della traslazione della salma a Lugagnano val d’Arda.
Due pubblicazioni sono state dedicate anche alla contessa Maria Barbara Radini Tedeschi, deceduta per malattia nel 1919 dopo aver prestato servizio come infermiera e dama volontaria in numerosi ospedali di guerra.
Anche il contenuto di queste pubblicazioni è omogeneo rispetto alla massa delle pubblicazioni censite: possiamo trovarvi l’omaggio degli amici che ricordano il caduto nei momenti felici, la trascrizione dei biglietti di condoglianza, le testimonianze dei colleghi di lavoro, le lettere inviate dal fronte e le testimonianze rese alla famiglia da parte dei commilitoni e dei superiori, e nel caso di Dodi anche una lettera inviata da parte di un suo soldato che lo ricorda alla famiglia.
In alcuni casi (Radini Tedeschi e Nicelli) sono presenti anche composizioni poetiche che hanno lo scopo di ingentilire l’opuscolo ma svolgono anche la funzione, magari senza una precisa volontà da parte dell’autore, di alleggerire ulteriormente il peso del lutto.