Rieti

il centro urbano

superficie
54, 92 ettari (1820)
popolazione
7.493 (1816), 8.490 (1833), 9.204 (1853), 9.007 (1861) 8.955 (1871)
Rieti. Altes Museum di Berlino - Fondo Schinkel: Veduta di Rieti nell’Appenninozoom
Rieti. Altes Museum di Berlino - Fondo Schinkel: Veduta di Rieti nell’Appennino

A metà dell’Ottocento, durante la massima espansione demografica, l’economia del capoluogo è basata prevalentemente sull’agricoltura. La cittadina è tuttavia allo stesso tempo sufficientemente attrezzata dal punto di vista commerciale e artigianale, con merci e prodotti destinati a un consumo non limitato soltanto ai suoi abitanti. Racconta Adone Palmieri nel 1857: "… il Borgo è pieno di botteghe di fabbri ferrai, di calderaj, di bottegaj in numero grande e attraversato il Velino la via di Ponte è un falso piano pieno di botteghe di ogni specie e di mercanti. La piazza di S. Giovanni, ossia del Comune è ricca di banchi dove si vendono “erbaggi” e “vi si trova un’ottima trattoria, botteghe varie, caffè”. In città vi sono: “… molti possidenti di bestiami, 4 fabbriche di cappelli, di tessuti, di maccheroni, di sòle, di pellami, di ferro. Vi sono pure stampatori, legatori di libri, pettinaj, sediari, imbastari, tornitori, setacciari, fiorari, bottaj, negozi di legnami, di vino, orologiaj, pizzicherie, 6 forni, orzajuoli, drogherie, calzolaj, ebanisti, canepini, sarti, ottonari, maniscalchi, intagliatori di legno e 6 Farmacie … 7 mole a grano, 2 a guado, mole de olio … una filanda di seta a vapore ed un grande opificio per la lavorazione dei tessuti di lana, di cotone e misti …”.
La città è molto vivace anche dal punto vista socio-culturale, con la presenza del “Seminario Vescovile”, di “un Liceo”, di “un Ospizio per i vecchi inabili”, di “un Orfanotrofio per le orfanelle”, di “uno Spedale d’ambulanza”, di “uno Spedale per i malati”.
I notabili della città sono appassionati di teatro, di letteratura e di musica, passioni che si coniugano non di rado con le idee patriottiche.
“… V’è un Teatro Vecchio, costruzione barocca di legno, a 4 ordini di palchi, privo di facciata, con platea sotto il livello della strada del Corso, scendendosi undici scalini. Si sta però compiendo un bello e grazioso Teatro avanti il Palazzo Vincentini, dietro il disegno del Ghinelli ...”. Il Teatro dei Condomini dal XVIII secolo fino al penultimo decennio del XIX è un punto di riferimento costante per la cittadinanza ed è una piazza interessante per gli artisti e le Compagnie, che si spostano lungo il percorso che dal Veneto, attraverso l’Emilia Romagna, le Marche, li porta a Rieti, Viterbo, Corneto e Civitavecchia.

bibliografia

A. Palmieri, Topografia statistica dello Stato Pontificio, Roma, dalla Tipografia Forense, 1857, pp. 48-50; R. Consiglio, Rieti. Evoluzione di una struttura urbana, collaborazione di Adriano Martinelli; con un contributo di Gérard Chouquer, Napoli, ElectaNapoli, 1990, pp. 280-281. Leggi l'e-book.