Ritratto di Ersilia Caetani Lovatelli (immagine di pubblico dominio)
Ersilia Caetani Lovatelli è nata a Roma il 12 ottobre 1840 da D. Michelangelo Caetani. Nel 1859 sposa il conte Giacomo Lovatelli. Muore a Roma il 22 dicembre 1925. Fu studiosa della storia e delle antichità di Roma.
Tra i suoi primi lavori sono da ricordare quelli intorno La iscrizione di Crescente auriga circense (in «Bull. Arch. Com.» di Roma, 1878) ed altri monumenti riguardanti i giuochi del Circo, e quelli di argomento storico-religioso: Vaso cinerario con rappresentanze relative ai misteri di Eleusi (ibid., 1879) e Thanatos, Roma 1888, studio intorno alle idee che Greci e Romani ebbero della morte. A un secondo periodo di attività appartengono scritti numerosi di carattere divulgativo su argomenti varî di antichità romane.
Ersilia fu una delle figure più rappresentative del mondo intellettuale romano nella seconda metà del secolo passato; nell'ospitalità del suo salotto continuò la tradizione paterna.
Bibliografia:
«CAETANI LOVATELLI, Ersilia» in Enciclopedia Italiana (1930) disponibile al link
Ersilia propone un nuovo archivista per l'Archivio del Senato
Galletti, serie Autografi, busta L, fascicolo 56
42. 10 febbraio 1889. Lettera di Ersilia Caetani Lovatelli al Senatore Tabarrini
Ersilia Caetani Lovatelli scrive una lettera al Senatore Tabarrini nella quale lo ringrazia per le “lodevoli parole” sul suo ultimo scritto e approfitta per chiedere un favore: proporre un nuovo archivista dell’Archivio del Senato, “Luigi Ravinetti già ora supplente all’Archivio”.
Di lui l’erudita scrive: “Egli è persona competentissima, come potrà affermarle il signor Direttore Chiavassa. Nulla dunque vi sarebbe contro di lui”.
L'angoscia di una mamma
Galletti, serie Autografi, busta L, fascicolo 56
43. 16 gennaio 1894. Lettera di Ersilia Caetani Lovatelli al Senatore Tabarrini
Qualche anno più tardi, Ersilia ringrazia nuovamente il Senatore per averle dedicato altre “graziose e classiche parole di congratulazione”.
Stavolta i ringraziamenti giungono con notevole ritardo. La Lovatelli si trova, infatti, in uno “stato di vera angoscia”, quello che solo una madre può provare per la partenza del figlio.