Già nell'Ottocento i regolamenti di molte biblioteche prevedevano che il lettore dovesse compilare una scheda di richiesta del materiale che voleva consultare (anche se a volte vi erano lamentele riguardo alla maggiore comodità della richiesta orale al distributore).
Quando la consultazione dei cataloghi era riservata agli impiegati della biblioteca – come era la prassi prevalente nell'Ottocento e usava ancora in alcune biblioteche nella prima metà del Novecento – la segnatura del volume richiesto veniva aggiunta sulla scheda dal personale.
La scheda di richiesta, utilizzata dal distributore per prendere il volume desiderato, era in genere trattenuta al banco di distribuzione e, a volte, restituita con valore di ricevuta al lettore, al momento della restituzione del volume consultato.
Il Regolamento delle biblioteche governative del 1885 prevedeva ad esempio, all'art. 160:
«La domanda dei libri a stampa che si desiderasse studiare in Biblioteca, si farà sempre in iscritto sopra schede (Mod. U) le quali si troveranno a disposizione del pubblico nella sala dei Cataloghi.
Nella scheda si devono indicare chiaramente il titolo, la edizione ed il volume dell'opera domandata, e si dovrà scrivere in modo leggibile il nome e il cognome di chi fa la domanda.
Per ogni opera va fatta una richiesta separata.
La richiesta sarà consegnata agli impiegati addetti al Catalogo, perchè sia indicata sulla scheda la collocazione del libro tranne il caso che il lettore ne faccia da sè la ricerca nei cataloghi.»