Già nell'Ottocento in alcuni casi le biblioteche prevedevano il rilascio di una tessera al lettore, per esempio per la frequenza nelle loro sale (specialmente in gabinetti di lettura) o per comprovare il diritto al prestito. Il Regolamento delle biblioteche governative del 1885, ad esempio, prevedeva il rilascio di una tessera, di cui forniva il modello, per gli ammessi al prestito con malleveria.
La pratica di rilasciare una tessera agli utenti si è diffusa nelle biblioteche italiane soprattutto nel corso del Novecento: nelle biblioteche statali, inizialmente per l'accesso alle sale riservate, e in seguito per il prestito.
Negli anni Trenta numerose biblioteche prevedevano per i lettori il rilascio di una tessera, soprattutto quando l'ammissione era limitata. Già negli anni Venti sulle tessere veniva applicata, in molti casi, la fotografia del titolare, ma in varie biblioteche si continuò a lungo a rilasciare tessere personali senza fotografia.
Le tessere in cartoncino furono in genere sostituite da schede rigide in plastica (con banda magnetica o senza) negli ultimi anni del secolo scorso o dopo il Duemila.