Nelle biblioteche sono stati in uso, in genere, vari registri relativi al pubblico e all'uso dei servizi.
Registri di iscrizione (o registri delle tessere)
I registri di iscrizione e i registri delle tessere contengono i nominativi degli utenti ammessi all’uso della biblioteca o di uno specifico servizio (tipicamente il prestito a domicilio). Oltre a nome e cognome, possono essere presenti informazioni aggiuntive quali l’indirizzo di residenza o di domicilio, il titolo, l’età, la professione, il termine di validità dell’iscrizione. I registri venivano solitamente compilati da un addetto della biblioteca, che talvolta rilasciava una tessera da mostrare al momento dell'accesso o della richiesta; più raramente era lo stesso lettore a inserire i dati di propria mano. Sono assimilabili ai registri di iscrizione quelli delle malleverie, nei quali era tenuta traccia dell’ammissione ai servizi di lettori appartenenti a particolari categorie, per le quali era richiesta la garanzia di un docente, un superiore o una personalità nota, a tutela del materiale consegnato.
Registri delle presenze
Nei registri delle presenze i lettori erano tenuti a scrivere il proprio nome o la firma al momento dell’ingresso nella biblioteca o in uno spazio di questa nel quale il materiale librario era liberamente accessibile, come le sale di consultazione. Tali registri restituiscono dunque i nomi delle persone che utilizzarono le risorse della biblioteca, ma non i titoli delle opere consultate. A causa delle difformità nelle grafie degli scriventi e della tendenza all’abbreviazione dei termini, non sempre i nomi dei lettori sono facilmente identificabili.
Registri dei visitatori
I registri (o albi) dei visitatori contenevano i nomi di coloro che si recavano in biblioteca per ammirarne le sale, i cimeli e i volumi pregiati. Furono pertanto utilizzati prevalentemente in biblioteche storiche custodite in edifici significativi dal punto di vista architettonico e artistico. Talvolta erano incluse nei registri solo le presenze personalità note, che spesso si presentavano in biblioteca in occasione di eventi speciali quali conferenze o visite istituzionali.
Registri delle letture o consultazioni
Nei registri di lettura, tenuti principalmente per finalità statistiche, erano riportati, oltre alla data e al nome del lettore, autore e titolo dell’opera richiesta ed eventuali informazioni aggiuntive quali luogo e anno di edizione, numero di volumi consegnati e collocazione in biblioteca. Le modalità di compilazione variavano: se per piccole biblioteche con un numero di movimentazioni limitato erano spesso gli stessi lettori a inserire frettolosamente il proprio nome, l’autore e alcune parole del titolo, in istituti più organizzati la scrittura era affidata a un addetto e talvolta erano presenti finche specifiche riguardanti, ad esempio, la materia delle opere richieste. In biblioteche strutturate, come quelle governative, era prevista anche la tenuta di registri specifici relativi alla distribuzione in lettura di manoscritti, edizioni antiche e rare o volumi appartenenti a collezioni di pregio.
Registri dei prestiti
I registri del prestito (talvolta distinto in locale, a persone e istituti cittadini, ed esterno, a biblioteche fuori città) avevano, oltre a una finalità statistica, valore di testimonianza dell’uscita dei volumi dalla biblioteca. Per questo motivo venivano solitamente compilati con maggior accuratezza e dettaglio rispetto ai registri di lettura, per mano di un addetto della biblioteca, sulla base dei moduli di richiesta presentati dall'utente (di solito conservati solo temporaneamente, ad esempio fino alla restituzione). I registri potevano essere organizzati secondo diversi criteri: per lo più in ordine cronologico per data della richiesta, ma a volte anche alfabetico per lettore o titolo dell’opera, topografico per collocazione dei volumi etc. Le voci venivano successivamente depennate o completate con un timbro, una data o una sigla che certificavano l’avvenuta restituzione. Al registro principale potevano essere affiancati schedari, o indici a rubrica, ordinati in modo diverso (ad esempio per lettore, per data di scadenza o per autore e titolo del libro).
Registri dei desiderata
Nei registri dei desiderata i lettori potevano segnalare le opere o le edizioni desiderate ma non possedute dalla biblioteca, per le quali la direzione si impegnava a vagliare l’opportunità di acquisto, in molti casi annotando la decisione presa nel registro stesso, così che il richiedente potesse prenderne conoscenza.