I restauri
print this pageLa risistemazione degli ambienti del Castello di Miramare prese avvio negli anni ‘30 sotto la direzione del Soprintendente Ferdinando Forlati e dell’Architetto Alberto Riccoboni. I lavori consistettero nel ripristino dell’assetto originario delle stanze dell’Arciduca Massimiliano e previdero il reinserimento di tutti quei mobili e arredamenti originari che durante la Grande Guerra erano stati trasferiti a Vienna nel Hofmobiliendepot. I due funzionari si impegnarono, inoltre, nel riadattamento degli ambienti di un’ala del Castello, al fine di destinarli a residenza del Duca Amedeo d’Aosta. La Soprintendenza, a partire dal 1954, avviò un’altra campagna di interventi conservativi all’interno del Castello di Miramare: nel 1955 venne ripristinata la biblioteca, con il rifacimento delle parastie della libreria e, nel 1976, iniziò il restauro della Sala del Trono. L’ambiente, che all’inizio del XX secolo era stato diviso in altezza attraverso la costruzione di un solaio, subì grossi danni a causa di un incendio scoppiato negli anni '20-'30. Il restauro prevedeva la ricostruzione dell’ambiente originario secondo lo studio di foto e immagini d’epoca, al fine di riproporre la sala secondo l’antico aspetto voluto da Massimiliano. Nell’ambito dei lavori di ripristino si provvide a ricostruire il soffitto e le mensole lignee, a eliminare il solaio, a risistemare gli stemmi sul soffitto e a ripristinare la cantoria destinata ai musici. I pannelli lignei che originariamente ricoprivano le pareti non vennero riproposti poiché mancava un’adeguata documentazione necessaria alla ricostruzione storicista, pertanto si optò per una tappezzeria di carta che richiamasse la decorazione delle pareti delle altre stanze del castello. Nel 2000 la carta venne sostituita con una tappezzeria in stoffa rossa che si ispirava all’arredo degli altri ambienti. Bibliografia essenziale |