Il parco
print this pageIl progetto per la realizzazione del Parco di Miramare venne ideato dall’ingegnere Carl Junker in concomitanza con quello per l’edificazione del castello. I lavori vennero affidati nel 1857 al giardiniere di corte Josef Laube e prevedevano di impiantare un giardino mediterraneo nel punto più a nord dell’Adriatico, dove flora mediterranea e illirica balcanica centro europea si incontrano. L’Arciduca stesso definì quali piante dovessero essere interrate: richiedeva che il pergolato venisse coperto con vite ornamentale americana, ma soprattutto dispose che venissero coltivate tipiche essenze mediterranee come aranci e limoni. Nel 1859, a lavori iniziati, Josef Laube venne sostituito dal boemo Anton Jelinek, che era entrato in contatto con Massimiliano durante la circumnavigazione del globo sulla fregata Novara. Jelinek rispetto al suo predecessore diede al parco un impianto decisamente più paesistico, prediligendo le zone boschive e mantenendo il giardino formale solo nel parterre. Abbracciando il progetto di un giardino mediterraneo, Jelinek cercò di modificare il microclima del sito piantando nella zona nord-est del parco pini neri a difesa del forte vento di Bora. Presto tuttavia fu chiaro che l’espediente non era sufficiente poiché alcune piante, soprattutto gli aranci, richiedevano una maggiore protezione che sarebbe risultata troppo dispendiosa. Si optò pertanto per un cambio di rotta e, rinunciando alle specie più delicate, il parco venne piantato a pini d’aleppo, aroideae, cipressi, magnolie e lecci, ma anche con essenze non autoctone. Massimiliano per creare il parco di Miramare fece provenire 820 specie di piante da vivai e ville del Veneto, successivamente numerose tipologie arboree arrivarono dalle serre imperiali di Vienna della famiglia Asburgo, mentre quelle più esotiche vennero importate in seguito alla circumnavigazione del globo con la fregata Novara Nel 1866, a soli sei mesi dalla tragica morte, Massimiliano spedì da Puebla a Miramare l’ultima planimetria che riportava alcune modifiche all’assetto del parco. Il progetto era firmato dal giardiniere Wilhelm Knechtel, un fidato collaboratore di Massimiliano che potrebbe aver avuto un ruolo non marginale nell’ideazione del parco di Miramare. Dalla mappa risulta evidente l’avanzato grado di progettazione, con edifici e vie ben definiti e una netta separazione tra la zona attigua al mare, dove vengono inserite piante di ridotte dimensioni, e il resto del promontorio coltivato con specie ad alto fusto. Il parco è caratterizzato dalla contrapposizione tra due tipologie di giardino: quello romantico o all’inglese e quello formale o all’italiana. La prima tipologia trova estensione nella maggior parte del parco e si caratterizza per l’accostamento di elementi naturali ed elementi artificiali, come grotte, rovine e laghetti. La seconda trova posto solo nel parterre, e si caratterizza per la suddivisione geometrica degli spazi. Bibliografia essenziale | Sebastianutti & Benque |