In pieno centro di Padova si trova un’Abbazia ricca di storia, sorta presso la Basilica eretta nel V secolo sulla tomba di santa Giustina, vergine e protomartire padovana. Da questo importante centro di vita monastica prese le mosse nel XV secolo la riforma che diede origine alla "Congregazione di Santa Giustina", dal 1505 "Cassinese". Il Monastero, dotato di ben cinque chiostri, fu soppresso dall’imperatore Napoleone nel 1810 e trasformato in caserma; riaperto nel 1919, dalla fine della seconda Guerra Mondiale si è sempre più qualificato con attività culturali, tra cui l'Istituto di Liturgia Pastorale annesso al Pontificio Ateneo di S. Anselmo di Roma, il laboratorio di restauro del Libro Antico e la Biblioteca. Quest'ultima esisteva fin dal primo insediamento dei monaci (sec. X), secondo il tradizionale amore per la cultura ispirato da san Benedetto. Nel XV secolo si arricchì di numerosi libri da coro, preziosamente miniati: nel 1493 se ne contavano ben 1337, custoditi nella Biblioteca antica, l’attuale “Sala S. Luca”. Fattisi sempre più stretti i legami con lo Studio (l'Università) di Padova, il patrimonio si incrementò così tanto da rendersi necessaria una nuova sede; fu costruita così una grande sala (30x10m) arredata con scaffalature dell’architetto fiammingo Michele Bartems (1640 ca.-1716).