Qui comincia l'avventura: il telegrafo parlante
print this pageIllustrazione dell’esperimento telefonico effettuato da Alexander G. Bell tra Boston e Salem pubblicata sulla rivista Scientific American del 31 marzo 1877
Per molti italiani la data d’inizio della storia del telefono è il 1871 quando il fiorentino Antonio Meucci, tanto geniale quanto povero e sfortunato, depositò il "caveat" della sua invenzione. Non la pensarono così per lungo tempo gli americani che riconobbero piuttosto nel brevetto dello scozzese Alexander Graham Bell, depositato il 14 febbraio 1876, l’origine della storia. In quello stesso giorno, ma due ore dopo per sua sfortuna, anche Elisha Gray, ingegnere americano, depositò il suo brevetto.
A Bell, che vinse dunque nella competizione per la registrazione del brevetto, si deve riconoscere soprattutto la capacità di avere aperto una nuova attività industriale, il servizio telefonico, facendo una sapiente promozione della nuova invenzione attraverso un’attiva propaganda negli Stati Uniti e all’estero. «Scientific American», prestigiosa rivista di divulgazione scientifica, nel marzo 1877 gli dedicò la prima pagina. In quell’anno fu fondata la Bell Telephone Company di Boston, da cui ebbe origine il colosso AT&T (American Telephone and Telegraph).
LA NOTIZIA DEL TELEFONO DI BELL SULL'ILLUSTRAZIONE ITALIANA. 13 maggio 1877
La notizia dell’invenzione di Bell fece presto il giro del mondo. «L’illustrazione italiana» ripropose nel maggio 1877 l’articolo della rivista «Scientific American» intitolandolo Il telegrafo parlante. Al suo apparire il telefono fu infatti visto come un’evoluzione del telegrafo, il primo mezzo per la comunicazione istantanea fondato sull’uso di un apparato di rete tecnologica. La novità dell’invenzione di Bell era percepita nel fatto che con il telefono le parole potevano essere udite e non solo lette. Si trattava dunque di un “telegrafo parlante”.
INVENTORI E INVENZIONI: IL CAVEAT DI MEUCCI E I BREVETTI DI BELL E GRAY
Solo l’11 giugno 2002 il Congresso degli Stati Uniti d'America, con la risoluzione n. 269, riconobbe a Meucci il primato nell’invenzione del telefono.
L'italiano Antonio Meucci depositò presso l’Ufficio Brevetti statunitense il “caveat”, cioè la domanda di brevetto in cui descriveva la sua invenzione nel 1871, in attesa dei fondi necessari per il deposito del brevetto regolare.
Non riuscendo a trovare chi gli prestasse la somma necessaria per la tassa annuale di mantenimento del suo “caveat”, prova inconfutabile di quel primato, Meucci ne vide messa in dubbio la paternità, nonostante i brevetti di Alexander Graham Bell e di Elisha Gray fossero stati depositati solo cinque anni dopo, nel 1876.
PROTAGONISTI: ANTONIO MEUCCI
Ingegnere e inventore italiano, brevettò nel 1871 il primo telefono funzionante su brevi distanze. Molte e in diversi campi le altre sue invenzioni e innovazioni, tra cui le bevande frizzanti, le candele steariche, un sistema di diffusione con altoparlanti elettromagnetici, un sistema sonoro (sonar) di localizzazione di navi e una tecnica per ottenere dal legno pasta cellulosica di buona qualità. La paternità dell’invenzione del telefono gli venne riconosciuta dal Congresso degli Stati Uniti solo l’11 giugno del 2002.
PROTAGONISTI: ALEXANDER GRAHAM BELL
Ingegnere e scienziato scozzese, compì molte ricerche che lo portarono a sperimentare numerosi dispositivi acustici prima del brevetto del telefono del 1876. Si dedicò inoltre al miglioramento del servizio telegrafico, in particolare alla possibilità di inviare più telegrammi con l'alfabeto Morse sulla stessa linea. Le sue ricerche portarono contributi rilevanti alle telecomunicazioni ottiche, all’aviazione e alla medicina. Fu soprattutto un imprenditore di successo, fondatore dell’AT&T.
PROTAGONISTI: ELISHA GRAY
Ingegnere americano e prolifico inventore fu anche co-fondatore della Western Electric Manufacturing Company. Perse la battaglia per il brevetto con Bell ma apportò alcune fra le più importanti innovazioni che migliorarono sensibilmente il servizio telefonico. A lui si deve l’invenzione del sintetizzatore musicale. Il "telegrafo musicale" può considerarsi la prima applicazione dell’elettricità per la produzione di segnali musicali.
PROTAGONISTI: INNOCENZO MANZETTI
Inventore aostano, Innocenzo Manzetti è considerato da alcune fonti un precursore dell’invenzione del telefono. Tra le sue invenzioni, si ricordano il brevetto della prima automobile a vapore e una macchina per produrre bassorilievi, basata sui principi del pantografo. Il suo “telegrafo parlante”, un telefono elettrico capace di trasmettere la voce umana a oltre mezzo chilometro di distanza, sollevò una certa eco, al punto che Antonio Meucci, descrivendo il proprio prototipo di telefono, ne rese evidente per alcuni aspetti la minore perfezione rispetto a quello di Manzetti.
Un articolo su Innocenzo Manzetti nella rivista aziendale «Selezionando. Notiziario Stipel, Telve, Timo», n° 9-10, 1951.