A cosa può servire il telefono?
print this pageSubito dopo la notizia del brevetto Bell gli esperimenti in Italia del nuovo marchingegno furono numerosi. Particolare attenzione suscitarono nei primi mesi del 1878 le dimostrazioni di Milano e di Roma. Nel primo caso l’obiettivo era prefigurare la grande utilità pratica del nuovo mezzo soprattutto per le emergenze, nel secondo si diede invece concreta prova di come il telefono potesse essere utilizzato come mezzo di intrattenimento. Questo secondo uso fu sviluppato nei servizi di telefonia circolare, una forma di comunicazione che anticipa il broadcast radiofonico. Non fu allora prevista l’affermazione del telefono come un mezzo di comunicazione interpersonale anche per usi non di necessità, in altre parole per “fare chiacchiere”.
PER L'INTRATTENIMENTO: CRONACA DAL QUIRINALE
Una delle prime dimostrazioni sul funzionamento del telefono Bell in Italia si tenne il 28 febbraio 1878 al Palazzo del Quirinale. Non si trattò di una semplice telefonata: musiche e recite furono trasmesse dall’ufficio telegrafico di Tivoli, tramite una linea della lunghezza di 32 km, e ascoltate a Roma dalla famiglia reale e dagli altri numerosi invitati. Il tutto ebbe inizio alle 14:00 con l’esecuzione dell’inno reale al pianoforte; seguì la recita di una parte de Il Conte Rosso di Giovanni Prati; fu cantata una romanza per tenore dall’opera Il trovatore di Giuseppe Verdi e, infine, fu recitata una poesia del conte Opprandino Arrivabene, composta per l’occasione. Un'ora e un quarto dopo l’esperimento era terminato con esito “felicissimo”.
Leggi l'intero documentoAGLI ALBORI DELL'INDUSTRIA DELL'INTRATTENIMENTO: LA TELEFONIA CIRCOLARE
Dopo alcune occasionali sperimentazioni, a partire dagli anni Novanta dell’Ottocento molte imprese investirono nella cosiddetta “telefonia circolare”, ovvero l’impiego del telefono per diffondere programmi d’informazione e d’intrattenimento, un tipo di comunicazione “uno a molti” che prefigurava la comunicazione di massa.
La prima sperimentazione ebbe luogo a Parigi nel 1881, il servizio si chiamò Thèâtrophone e consentì al pubblico del teatro dell’Opera di seguire la programmazione in un luogo diverso da quello di esecuzione.
Servizi simili vennero attivati anche in altri paesi europei. Il caso di maggior successo fu in Ungheria con il Telefon Hìrmondò.
In Italia l’ingegnere Luigi Ranieri inaugurò nel 1905 l’«Araldo Telefonico», un servizio di telefonia circolare che ebbe nell’informazione giornalistica e, soprattutto, nella musica i punti cardine della programmazione. L’esperienza si concluse negli anni Trenta dopo che la radio, a partire dagli anni Venti, si era affermata come il mezzo vincente nel campo del broadcasting.