Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 160x220 mm.

Iscrizioni: (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “41”, a inchiostro in basso “S. Lecchi”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961377”.

Breccia tra VI e VII bastione delle mura gianicolensi. Sulla sinistra è visibile la posterula di villa Barberini e un sentiero sulle macerie. Dalla breccia si intravedono, sulla sinistra la basilica di Santa Maria Maggiore e al centro, con estrema difficoltà, il Colosseo. La fotografia potrebbe essere stata effettuata dal cumulo di macerie che si intravede a sinistra in basso nella fotografia n. 31.

Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.41

 

 

 

 

Citazione bibliografica

«Nei bastioni 6-7 il terreno andava sensibilmente elevandosi sino alla gola di essi, ove si costruirono tre solide batterie che spazzavano completamente la testa della breccia. Queste batterie furono unite da un trinceramento continuo, ma senza fossati, il quale seguiva il tracciato delle antiche mura Aureliane». Pisacane, Guerra combattuta in Italia..., p. 271.