Stefano Lecchi, 1849, carta salata da calotipo, 168x225 mm.
Iscrizioni: segni di puntine da disegno agli angoli; (recto) di lato a destra segno di marginatura verticale a matita; (verso) a matita blu-violacea al centro “Calandrelli” e in alto a destra “36”, a inchiostro in basso “S. Lecchi”, al centro timbro tondo a inchiostro blu “B.V.E.”, di lato a destra timbro numerico a inchiostro blu “961383”.
Ponte Milvio visto dalla sponda destra Si nota il raccordo di travi tra la prima e la seconda campata del ponte per consentire il transito. All’estrema destra una lunga scala. Sul ponte si intravede un soldato, forse uno zuavo. Dalla fotografia deriva la litografia Ponte Molle della serie Gallassi e Ferrini riportata in De Cuppis, Atlante generale... (cfr. anche Garibaldi Arte e Storia, p. 302).
Biblioteca di Storia moderna e contemporanea Ft.A.36
Citazione bibliografica
«I romani aveano minato ponte Milvio; ma disgraziatamente la mina avea troncato un solo arco vicino alla sponda destra, ed era rimasta in piedi una torretta che dominava il ponte. All’ora medesima che ebbe luogo l’attacco della tenuta Pamphilj, la brigata Sauvan, calando da Monte Mario, sorprese la guardia del ponte, e s’impadronì della torretta cercando di ripristinare il passaggio, mentre un distaccamento passò a nuoto il fiume, ed occupò, sull’altra sponda, le vigne a sinistra della via Flaminia». Pisacane, Guerra combattuta in Italia..., p. 266.