Le due fotografie relative alle mura Leonine sono stare riprese da uno stesso punto d’osservazione, operando una leggera rotazione della macchina fotografica. L’accostamento di esse consente di creare un panorama senza alcuna cesura, segno della grande abilità tecnica del fotografo capace di ottenere un tale risultato mediante una calibrata rotazione della macchina fotografica. Le due immagini appaiono infatti accostate tra loro sia nella collezione di Piero Becchetti, sia nell’Album di Cheney. L’elaborazione elettronica si è dimostrata estremamente utile consentendo di ottenere un analogo risultato senza alcun bisogno di intervenire sugli originali, in questo caso le due fotografie possedute dalla BSMC.
Un analogo lavoro compiuto sulle due calotipie che presentano un panorama ripreso all’esterno di Porta San Pancrazio ha confermato l’esistenza di una lacuna tra le due immagini. Esse infatti sono molto vicine ma non sovrapponibili né perfettamente accostabili. Un “intervento digitale” lungo i margini delle stesse attenua la cesura tra le due immagini e fornisce un’indicazione di quello che plausibilmente era l’effetto cercato dal fotografo, senza comunque falsificare l’esistente
(Mario Bottoni)