Aggettivo e nome nel titolo 'Divina Commedia' non sono di Dante

Immagine del libro 'Aggettivo e nome nel titlo Divina Commedia non sono di Dante'

 

Aggettivo e nome nel titolo 'Divina Commedia' non sono di Dante

[s.l., s.n., 1946?], pp. 83-90, 28 cm. Estratto da: Dante, numero unico edito a cura della Scuola Trentina, celebrandosi il cinquantenario del monumento a Dante, Trento, 11 ottobre 1896-11 ottobre 1946.       BENIN.2965/35

Moltissimi indizi inducono a pensare che entrambi i termini formanti il titolo della principale opera di Dante non siano originali. E’ noto che l’aggettivo ‘divina’ fu apposto al poema da altra mano (Benini è incerto se ne sia responsabile il Dolce o il Landino). Ma anche il termine ‘commedia’ non sarebbe sicuramente di Dante. L’argomento trattato, l’utilizzo del volgare illustre, lo scopo della composizione del poema lo separano nettamente dal genere della ‘commedia’. Eppure si è attribuito al poema questo titolo sulla base di due luoghi in cui Dante sembrerebbe alludere al proprio componimento come ‘commedia’. Benini dimostra che entrambe queste occorrenze sono interpretate erroneamente.
Nella prima (Inferno XVI, 128), Dante si riferisce secondo Benini a una situazione contingente e non all’intero poema.
Quanto alla seconda (Inferno XXI, 2), essa sarebbe il frutto di un’interpolazione del figlio di Dante, Jacopo, che per primo avrebbe male interpretato la prima occorrenza del termine.