Per la restituzione della cantica delll'Inferno alla sua forma primitiva

Immagine della copertina del libro 'Per la restituzione della cantica dell'inferno alla sua forma primitiva'

 

Per la restituzione della cantica dell'Inferno alla sua forma primitiva: conferenza tenuta dal Prof. Rodolfo Benini il giorno 13 marzo 1921 per commemorazione del 6° Centenario dantesco

Roma, Pallotta, 1921, 33 p., 28 cm. In testa al frontespizio: Reale Università degli Studi di Roma.       BENIN.2965/37      Misc.101.32      BENIN.533/14

Benini è convinto che la prima Cantica della Commedia fosse costituita, nella versione iniziale, da canti molto più brevi degli attuali e composti alternatamente di 11 e 22 terzine . A questi due moduli ne andrebbero aggiunti altri di 7 terzine (preludi e finali) o di 10. Solo in seguito, nella versione definitiva, si sarebbe ampliato il materiale di partenza, per renderlo più omogeneo a quello delle altre due Cantiche. Lo sconvolgimento dell’assetto iniziale dell’Inferno e l’abbandono dei numeri simbolici a lui cari avrebbero quindi portato Dante a costruire nella cantica un altro impianto simbolico – questa volta basato sui numeri 515 e 666 – con cui scandire la comparsa delle profezie.
In questo caso il modo di procedere di Benini lascia ampio spazio alla discrezionalità soggettiva, e perciò risulta meno convincente.