Su la data precisa e la precisa durata del mistico viaggio di Dante

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Su la data precisa e la precisa durata del mistico viaggio di Dante: nota

Milano, Tipografia Rebeschini di Turati e C., 1906, pp. [217]-236, 24 cm. Estratto da: Rendiconti, Regio Istituto lombardo di scienze e lettere, ser. 2., v. 39, 1906.     BENIN.533/2

Sulla base di evidenze interne al Poema e su precisi dati astronomici (Sole in Ariete, plenilunio, anniversario lunisolare della morte di Cristo) Benini colloca il viaggio ultramondano di Dante nella Settimana Santa del 1300, iniziante con il lunedì 4 aprile. I dantisti che fanno cominciare il viaggio tra il 7 e l’8 aprile sbaglierebbero, secondo Benini, per i seguenti motivi

  • perché presuppongono che Dante abbia seguito l’erroneo calendario ecclesiastico a scapito di quello astronomico (Dante invece in astronomia era assolutamente preciso);
  • perché il vero anniversario della morte di Gesù (secondo il calendario astronomico esatto) cadeva martedì 5 aprile e non venerdì 8;
  • infine, perché sono costretti a collocare il viaggio a cavallo della Pasqua, che invece coinciderebbe con il culmine dell’ascensione al cielo di Dante.

Nel suo contributo Benini ricostruisce, sulla base delle indicazioni astronomiche e cronologiche presenti nel poema, il calendario del viaggio dantesco, dando spiegazione anche delle apparenti incongruenze temporali riscontrabili nel poema.
Questa, in sintesi, la tabella di marcia del poeta nella sua ricostruzione:

  • Lunedì 4 aprile (sera; nono anniversario esatto, in anni di Marte, della Vita Nuova): smarrimento nella selva.
  • Martedì 5 aprile: incontro con le tre fiere, apparizione di Virgilio, visita dell’Antinferno e dei primi 4 cerchi (dalle 6 ½ alle 10 pomeridiane). Con l’espediente dei due svenimenti Dante risolve il problema temporale delle grandi discese dall’Acheronte al Limbo (3100 miglia), e dal cerchio della bufera a quello della pioggia eterna (32 miglia).
  • Mercoledì 6 aprile: alle 3 del mattino sono nel settimo cerchio (Minotauro); verso le 7 si trovano davanti al diavolo Malacoda; intorno all’una pomeridiana sono nella decima bolgia, e alle sei e tre quarti raggiungono il centro della terra dove sta infitto Lucifero. Passando all’emisfero meridionale i poeti recuperano 12 ore, che impiegheranno per uscire a rivedere le stelle.
  • Giovedì 6 aprile: Purgatorio (canti I- IX).
  • Venerdì 7 aprile: Purgatorio: Dante sogna di essere rapito dall’aquila; verso le 9 i due riprendono la salita tortuosa, alle 12 salgono al secondo cerchio, alle 15 al terzo, da cui escono verso le 17.30; sono nel quarto a sera inoltrata (20.30-21.00).
  • Sabato 9 aprile: quinto girone del Purgatorio, verso le 11 giungono al sesto. Dopo due ore e mezza salgono al settimo, e verso le 17.30 prendono la scala che porta al Paradiso Terrestre.
  • Domenica 10 aprile: Dante incontra Beatrice; a mezzogiorno beve le acque dell’Eunoè; salendo al cielo della Luna, il diverso punto di osservazione del sole dà al poeta l’illusione di essere tornato alla mattina, ovvero di essere regredito di sei-otto ore. Visitati i pianeti, 12 ore dopo la partenza dal Purgatorio arriva alla costellazione dei Gemelli e viene quindi rapito all’Empireo 18 ore dalla partenza.