Il Convivio nelle edizioni quattro e cinquecentesche

Il Convivio, concepito da Dante durante i primi anni dell'esilio, è sviluppato intorno ad alcune canzoni per mezzo del loro commento in prosa. Le liriche erano state composte a Firenze assai prima della condanna all'esilio. L'opera avrebbe dovuto comporsi di quattordici trattati, ognuno a commento di una canzone, preceduti da un trattato proemiale. Il Convivio, come il De vulgari Eloquentia, è rimasto però incompiuto e i trattati scritti sono soltanto quattro: il proemio e i commenti a tre canzoni (Voi, che ’ntendendo; Amor, che ne la mente e Le dolci rime d’amor). Gli studiosi si sono cimentati con scarso successo nel cercare di individuare le altre canzoni destinate ad esservi commentate.
L’incunabolo fiorentino del 1490 è la prima edizione in assoluto del Convivio. Ad essa seguono tre edizioni cinquecentesche veneziane. Sono tutte in formato piccolo (in ottavo) e stampate in corsivo. L’edizione del 1529, stampata da Nicolò d’Aristotele detto Zoppino, reca sul frontespizio un ritratto di Dante, circondato da una cornice xilografica costituita da quattro elementi separati.
L’edizione del 1531 presenta una cornice fogliata che, sul frontespizio, racchiude il titolo e include nel lato inferiore il gatto col topo in bocca, marca tipografica di Melchiorre Sessa il vecchio. Tutte le stampa sono corredate da un indice che ordina progressivamente le voci di contenuto dei quattro trattati del Convivio.
Dopo il 1531, l’opera non sarà più ristampata sino al 1741, quandro rivedrà la luce nel Tomo I delle opere minori di Dante, pubblicato a Venezia dal Pasquali, per le cure di Antonio Maria Biscioni (1674-1756), prefetto della Biblioteca Laurenziana.


D. Alighieri, L'amoroso Conuiuio di Dante, con la additione et molti suoi notandi, accuratamente reuisto et emendato, (Impresso in Vinegia: per Marchio Sessa, 1531), in-8°; cors.
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, Fondo Anguissola, Ang. Cinq.n.601.2 e Fondo Anguissola, Ang. Cinq.n.672.

L’edizione presenta varianti della marca tipografica sul frontespizio e in fine al volume. Un’iniziale xilografica figurata è posta all'inizio dell'opera. All’inizio dei capitoli dei trattati sono poste invece iniziali tipografiche di corpo più grande di quello del testo.
La legatura del primo esemplare è in mezza pergamena su cartone, con piatti gialli. Iscrizione impressa in oro sul dorso per il titolo e l’autore delle due opere contenute. I capitelli sono grezzi, i tagli spruzzati di rosso.
L'opera è preceduta da: Il comento di Marsilio Ficino sopra il Conuito di Platone. Et esso Conuito. Tradotti in lingua toscana per Hercole Barbarasa da Terni. - In Venetia: [Giovanni Farri e fratelli], 1544, con cui è accoppiata.
Il secondo esemplare è legato in pergamena; sul dorso compaiono l’iscrizione manoscritta per titolo e autore e segnature di collocazione. I capitelli sono grezzi e marroni e i tagli colorati di verde.
La nota di possesso personale si riferisce a «Petrus Maria Guajta»: un personaggio con questo nome è tra i corrispondenti del celebre musicista Giambattista Martini (1706-1784).
Entrambi i volumi sono tra quelli antichi della raccolta del conte Carlo Anguissola (1888-1961), pervenuta alla Biblioteca Comunale dopo la sua morte.

 

D. Alighieri, L'amoroso Conuiuio di Dante, con la additione, & molti suoi notandi, accuratamente reuisto & emendato, 1529 (Impresso in Vinegia: per Nicolo di Aristotile detto Zoppino, 1529), in-8°; cors.
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, Fondo Comunale, HH.11.052.

L’edizione è decorata sul frontespizio con una cornice xilografica con motivi fitomorfi su sfondo puntinato; sotto al titolo vi è il ritratto di Dante. Si trovano spazi bianchi con lettera guida a stampa all’inizio dell’opera e iniziali xilografiche per le partizioni del testo e l’inizio delle strofe delle canzoni.
L'esemplare reca rare sottolineature. Una mano settecentesca corregge un passo del testo e annota in fine che il Convivio è opera che Dante non potè finire. Una lunga nota in spagnolo con data: «a 27 de Junio 1541» si legge in fine. La legatura è in pergamena su cartone. I capitelli sono grezzi e verdi; i tagli spruzzati di bruno e il taglio laterale concavo. Il volume appartiene al Fondo Comunale, ma non è possibile stabilirne la provenienza né la data e la modalità dell'ingresso in Biblioteca.

 

D. Alighieri, Il Convivio, Firenze, Francesco Bonaccorsi, 20 settembre 1490, in-4°; rom.
Piacenza, Biblioteca Comunale Passerini-Landi, Fondo Comunale, (C)4A.07.029.

Nell’edizione sono lasciati spazi per iniziali a mano con lettere guida.
Nell'esemplare non ricorre l’errore presente in altri relativo alla composizione tipografica del fascicolo f per cui le pagine non hanno sequenza regolare.
La legatura è in cartone. Sul dorso, con due nervi piatti rilevati, figura una iscrizione a penna per l’autore e il titolo dell’opera. Non sono stati previsti i capitelli.
L'esemplare fa parte del Fondo Comunale della Biblioteca Comunale Passerini-Landi, ma non è possibile precisare ulteriormente la data di ingresso.