I processi alle STREGHE

 

Le citazioni che seguono sono tratte da: Pfister, Ulrich; Utz Tremp, Kathrin: "Stregoneria", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 16.10.2014 (traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011450/2014-10-16/, consultato il 20.12.2021.

 

Le “persecuzioni avvenute dal XV al XVIII sec., di cui furono vittime uomini e donne accusati di pratiche magiche o di eresia […] note anche come caccia alle streghe, si fondavano sull'idea che le cosiddette streghe […] potevano praticare dei malefici con l'aiuto del diavolo.”

“I primi testi teorici, in cui le descrizioni di presunte sette diaboliche e del sabba convivono con la realtà dei processi, datano degli anni 1430-40”.

Tra i più noti ed influenti si ricordano: il trattato Malleus Maleficarum (letteralmente "Il martello delle malefiche", cioè "delle streghe") pubblicato nel 1487 dal frate domenicano Heinrich Kramer con la collaborazione del confratello Jacob Sprenger; il Formicarius di Johannes Nider (1475, composto tra il 1436 e il 1437) e il De lamiis et phitonicis mulieribus (Delle streghe e delle indovine) di Ulrich Molitor (1489).

Benchè le accuse di stregoneria potessero riguardare qualsiasi persona, e perfino bambini, la “quota di donne vittime della caccia alle streghe rappresentava quasi i due terzi”, ed esse “erano inquisite in maniera diversa, ossia più sessista, degli uomini.”

“Gli imputati erano accusati di praticare malefici a danno di uomini (malattia, morte, impotenza, sterilità), animali (decesso di mucche o comportamento bizzarro di animali da lavoro), utensili (spec. per perturbare la trasformazione del latte) e della comunità (grandine, valanghe ecc.)".

Le accuse spesso erano conseguenza di "conflitti di vicinato", ed il "rischio di diventare bersaglio di maldicenze era particolarmente alto per persone con caratteristiche fisiche peculiari o che si comportavano in maniera poco conforme (ad esempio strabismo, taciturnità, irascibilità, frequenza irregolare delle funzioni religiose)”. 

Una volta accusati, streghe e stregoni erano sottoposti a processo: “Attraverso un procedimento inquisitorio, i tribunali cercavano di ottenere non solo l'ammissione del maleficio, ma anche della partecipazione al sabba e dell'adesione alla setta delle streghe, ricorrendo sistematicamente alla tortura. [...] L'esecuzione della pena capitale avveniva solo in parte sul rogo - pena infamante che significava l'esclusione dalla società -, spesso i condannati erano decapitati con la spada.”

“I processi iniziarono a diffondersi in misura piuttosto massiccia e a estendersi geograficamente nel XV sec., raggiungendo l'apice tra la fine del XVI e la metà del XVII sec., prima di scomparire quasi completamente dall'inizio del XVIII sec."

“Secondo una stima grossolana, nell'Europa occidentale ebbero luogo quasi 110.000 processi per stregoneria”, ed "Anna Göldi, di Glarona, fu l'ultima strega condannata in Europa occidentale (1782).”

strega al rogo

Autore ignoto, Burning at the stake. An illustration from an mid 19th century book. Incisione, XIX secolo.
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