"La maestra Merelli ha la sua pagina nella storia del nostro Risorgimento, poichè a 16 anni, quando ancora era qualificata come cucitrice, cospirava contro l'oppressore straniero il quale non ebbe a disdegno di fare una vittima della giovinetta, trascinandola per le carceri di Bergamo, nel castello di Milano, e da ultimo nella casa di pena di Verona, d'onde fu tratta soltanto dopo la pace di Villafranca."
(Augusto Alfani, Battaglie e vittorie : nuovi esempi di volere è potere, Firenze, Barbèra, 1890)
Luigia Merelli nasce a Covo, in provincia di Bergamo, il 1° gennaio 1842 (in alcuni documenti è indicato l’anno 1838) da Giovanni e Mariella Contini.
Alunna diligente e di buona condotta, consegue la terza Elementare a Bergamo; pochi anni dopo inizia la sua "sciagura" di patriota. Il 18 aprile 1859 la polizia austriaca, entrata nella sua abitazione per una perquisizione, trova diversi proclami rivoluzionari in varie lingue. Luigia viene arrestata, interrogata per ore e poi consegnata all’autorità militare. Condotta dapprima nel carcere criminale di Milano e, in seguito, nel Castello Sforzesco dove rimane fino al 5 giugno, quindi alle carceri Nuove di Verona. Qui la "povera Merelli, sola, senza alcuno che la confortasse [...] lagrimosa, ma non abbattuta" (Raffaele Sonzogno, I prigionieri di Josephstadt, Milano 1860) è sottoposta allo "stesso iniquo trattamento, ossia maltrattamento d'abitazione vitto e letto" degli altri prigionieri politici, che scoprono casualmente la presenza della ragazzina ed escogitano un modo rocambolesco di conversare con lei di nascosto dalle guardie:
" Domandammo per la prima cosa alla bella prigioniera come si chiamasse.
- Luigia Merelli - ci rispose una voce con un accento quasi toscano.
- Di che luogo?
- Di Bergamo.
- Quanti anni ha?
- Diciotto.
[...] Cascavamo di sorpresa in sorpresa. Era un agente di Kossuth, di Mazzini, di La Farina? Tutta la camerata si affrettò a comunicarle. Il Fieschi le esprime la sua ammirazione.
- Sono troppo buoni, io non ho alcun merito... non ho fatto niente!
- Bravissima, dica sempre così, non si fidi di nessuno - rispose Fieschi [...]"
(R. Sonzogno, ibid.)
Dopo l'armistizio di Villafranca (11 luglio 1859), concluso da Napoleone III di Francia e Francesco Giuseppe I d'Austria, con cui fu disposta la cessione della Lombardia al Piemonte, Luigia Merelli viene liberata e può tornare a casa, debilitata nella salute.
Riprende gli studi e si diploma Maestra elementare, dedicandosi con zelo alla professione e meritandosi il rispetto di tutti per la condotta integerrima.
Nel 1870 sposa Giovanni Pedrazzoli e nell'arco di dieci anni mette al mondo sei figli; vedova e in ristrettezze economiche, supplica ed ottiene aiuto dalle autorità.
Muore il 5 gennaio 1917.
Una alunna assai diligente
Attestazione dell’Imperiale Regia Scuola Elementare Maggiore Femminile del Comune di Bergamo.
Bergamo, 31 agosto 1852
ASSo, Archivio Luigia Merelli
A dieci anni Luigia completa il ciclo triennale di studi presso la Imperial regia Scuola Elementare Maggiore Femminile; il documento, firmato dal Direttore, dalla Maestra e dal Catechista, attesta che Luigia Merelli “è intervenuta con assai diligenza alle lezioni della Classe Terza”, e "si è diportata assai bene in quanto alla condotta", meritando "la classe Prima con Eminenza, e il Premio Speciale de' lavori".
Ecco la pagella:
Il catechismo | ... | Assai bene | |
La Storia Sacra antica | ... | Bene | |
Le spiegazioni de' Vangeli festivi | ... | Assai bene | |
Il ben leggere l'italiano | ... | Assai bene | |
La calligrafia | ... | Bene | |
L'ortografia italiana | ... | Bene | |
Lo scrivere sotto dettatura l'italiano | ... | Bene | |
Gli elementi della gramatica italiana | ... | Bene | |
I principj del comporre in italiano | ... | Bene | |
Il calcolo frazionario comune | ... | Assai bene | |
La regola del tre semplice, diretta ed inversa | ... | Assai bene | |
Le abbreviazioni nel conteggiare | ... | Bene | |
I lavori femminili | ... | Assai bene |
Una descrizione fisica di Luigia Merelli a 16 anni
Fogli di via in copia conforme (per uso scolastico) stilati dall’Ispettore scolastico di Sondrio.
Sondrio, 10 gennaio 1896
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Nel Foglio di via dell’Imperiale Regio Commissariato di Polizia di Verona del 4 luglio 1859 compare una descrizione fisica di Luigia Merelli a 16 anni:
nativo a Como | |||
domiciliato a Bergamo | |||
d'anni 16 | professione cucitrice | ||
Statura bassa | corporatura complessa | ||
capelli neri | ciglia castane | ||
occhi neri | naso regolare | ||
bocca piccola | mento ovale | ||
barba - |
marche particolari - | ||
il quale si reca in patria |
Nel Foglio di via della Regia Questura Provinciale di Brescia (14 luglio 1859) sono espressamente invitate “le Autorità civili e militari a prestargli aiuto e lasciarla liberamente passare, e pagarle l’indennità di via fino a Bergamo, ed un buono per la ferrovia fino a Bergamo”.
L’amico patriota Antonio Fieschi, "compagno di sciagura"
Lettera di Antonio Fieschi.
Cremona, 13 ottobre 1859
ASSo, Archivio Luigia Merelli
La lettera del Fieschi, "affezionatissimo amico e compagno di sciagura” , è un ringraziamento per la cortesia dimostrata da Luigia Merelli “nello scrivere due gentilissime e confortanti lettere per la mia Rachele”.
Il patriota esprime il desiderio di andare a Bergamo a trovare la Merelli per manifestarle “con tutta l’espansione dell’anima mia, la gratitudine e tutti quei sentimenti d’amore fraterno che nutro per la persona e che certo albergheranno nel mio cuore”.
L’amico patriota Raffaele Sonzogno: mi scriva "del suo arresto e della sua prigionia..."
Lettera di Raffaele Sonzogno.
Milano, 1859-1860
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Giornalista e politico italiano, Raffaele Sonzogno nacque a Milano nel 1829.
Il 29 maggio 1859 fu incarcerato nel Castello Sforzesco di Milano. Da lì fu portato a Verona, trasferito a Mantova e infine nelle carceri boeme di Josephstadt, dove trascorse i restanti mesi di prigionia. Il racconto di quei giorni si tradusse, un anno dopo, nel suo libro I prigionieri di Josefstadt. Memorie storiche del 1859 dove narra anche della carcerazione di Luigia Merelli.
Nella sua lettera ricorda alla Merelli di scrivergli una lettera con “i particolari del suo arresto e della sua prigionia” perché è giunto al punto della narrazione in cui "abbisogna parlare di lei e non vorrei farlo fidandomi soltanto alla mia memoria che mi può tradire".
L’amica patriota Leopoldina Omboni Carabelli, "sorella di carcere e di fede”
Lettera di Leopoldina Omboni Carabelli.
Milano, senza data
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Nata a Pavia nel 1838, Leopoldina Omboni Carabelli fu sostenitrice degli ideali liberali e della causa unitaria italiana. Accusata di cospirazione contro il governo austriaco, nel 1859 venne arrestata e incarcerata insieme al marito, al patriota Giambattista Carta e a Luigia Merelli.
La sua lettera all’amica è intrisa di forti sentimenti patriottici:
“Spero che sarete sempre la stessa e che deploriate il presente della nostra povera patria.
Dite con me un inno di gloria e di dolore al nostro eroe a Garibaldi - dite con me che se avessero seguito il suo programma e non abbattuto il movimento nazionale si avrebbe avuto l’Italia Una e forte... Io sono ancora la stessa, il mio è principio, è fede, è pura fede ed incrollabile…Meglio il carcere che questo presente, meglio la solitudine e le catene che essere circondati da gente ibrida e vile, larve cadaveri d’uomini...
Là nella prigione... ho sognato la libertà della mia patria, ora ne raccolgo la delusione.
Parlate, operate, voi cara e coraggiosa fanciulla...vi aspetto sempre sorella di carcere e di fede”.
Don Enrico Vitali e il comune "pellegrinaggio di ritorno in patria"
Cartolina di don Enrico Vitali.
Milano, luglio 1915
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Rettore del Tempio di San Sebastiano di Milano venne incarcerato dagli Austriaci, insieme alla Merelli e ad altri, con l’accusa di cospirazione contro il governo austriaco.
Il Vitali chiede alla Merelli di “ricevere, secondo le sue reminiscenze, qualche cenno di episodi, incidenti accaduti nel vivace periodo del ritorno da Verona a Milano...il nostro pellegrinaggio di ritorno in patria”.
Gravi problemi di salute causati dalla "carcerazione d'infausta memoria"
Certificato del Dott. Federico Maironi attestante le condizioni fisiche della Merelli.
Bergamo, 20 ottobre 1878
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Il medico afferma di aver visitato e curato Luigia Merelli nel 1859, subito dopo la sua scarcerazione e di averla trovata “affetta da palpitazione nervosa di grado elevatissimo, imponente; e ad un tempo, da ingorgo epatico-splenico, con febbri a tipo intermittente”. Ricorda inoltre che la salute della giovane “era talmente pregiudicata, da far temere quella di lei esistenza”.
Maestra "patentata"
Patente di Maestra Normale per l’insegnamento elementare di grado inferiore
Como, 31 agosto 1862
Patente di Maestra Normale per l’insegnamento elementare di grado superiore
Como, 24 agosto 1863
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Da poco reduce dalla terribile esperienza del carcere, Luigia Merelli diventa Maestra elementare.
A un anno di distanza l'uno dall'altro, i due documenti attestano il superamento degli esami di "Patente di Maestra Normale" per l'insegnamento elementare di grado prima inferiore, e poi superiore, con punteggi assai buoni: 86/90 nel primo esame, 143/150 nel secondo.
Stato di servizio dell’insegnante Luigia Merelli
Sondrio, senza data
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Nel documento sono riportate le generalità dell’insegnante e dei familiari, i vari titoli di abilitazione all’insegnamento conseguiti e gli anni di servizio prestati come insegnante nelle scuole di Abbiategrasso e di Sondrio dal 1863 al 1902.
Una descrizione morale: "di moralità distinta e degna di dedicarsi all'insegnamento"
Certificato del Sindaco di Bergamo G. Battista Camozzi.
Bergamo, 6 novembre 1860
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Il sindaco certifica che Luigia Merelli “è di moralità distinta e degna di dedicarsi all’insegnamento… dichiarasi pure che la Merelli appartiene a famiglia povera, e che ebbe a soffrire la detenzione di tre mesi di carcere sotto il Regime Austriaco, perché ritenuta autrice della diffusione di lettere dirette a promuovere l’emigrazione di giovani per arruolarsi nell’Armata Italiana”.
La giovane Maestra "è meritevole di ogni considerazione"
Certificato del Sindaco di Bergamo, Luigi Cucchi, in copia conforme (per uso scolastico) stilato dall’Ispettore scolastico di Sondrio.
Sondrio, 10 gennaio 1896
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Certificato del Sindaco di Bergamo Luigi Cucchi in copia conforme (per uso scolastico) stilato dall’Ispettore scolastico di Sondrio
Il 4 settembre 1882 il Sindaco di Bergamo certifica la carcerazione della Merelli, l’attività di patriota ("tale arresto e processo avvenne per causa politica e più tassativamente per corrispondenza col generale Garibaldi") e le conseguenze provocate dalla detenzione che furono “causa di grave alterazione nello stato fisico di quella giovane che anche in oggi ne risente le conseguenze”, "oltre avere gettata nella desolazione la famiglia di Lei".
“Un piccolo sollievo al misero stato"
Minuta di una lettera indirizzata da Luigia Merelli all’onorevole Luigi Cucchi.
Sondrio, senza data (1878-1879?)
ASSo, Archivio Luigia Merelli
La Merelli scrive all’onorevole Luigi Cucchi affinché lui possa aiutarla e farle assegnare dal Governo una piccola pensione: “un piccolo sollievo al misero stato. Maestra di 4ª elementare di Sondrio col miserrimo stipendio di legge non può sopperire alle spese di una famiglia di cinque bambine e della vecchia madre”.
Nella lettera ricorda il suo impegno patriottico e il duro periodo della carcerazione dapprima “al Criminale e in Castello a Milano e parte in Verona a Porta Nuova” dove sopportò mille sevizie “a Milano coll’ottuagenario Sig. Carta… a Verona con molti altri tra i quali Finoli di Lodi, Fieschi di Cremona e coll’infelice Sonzogno il quale ricordami nel suo libro di Josefstaedt”.
“Le grandi sventure”, continua la Merelli, “lasciano traccia del loro passaggio non solo nell’animo, ma più ancora nel fisico, così per quanto il bisogno mi spinga, non posso lavorare con quella alacrità che il mio stato esigerebbe, e finita la scuola, mi sento spossata e non più capace di intraprendere altro lavoro”.
“Dalle ristrettezze in cui trovasi..."
Minuta di una lettera indirizzata al Ministro (forse della Pubblica Istruzione).
Sondrio, senza data (1883-1884?)
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Luigia Merelli scrive al Ministro spinta “dalle ristrettezze in cui trovasi, e dall’impossibilità di potere, per mezzo del lavoro, superare un avvenire di miserie – ché una salute cagionevole non le permette più oltre proseguire nell’insegnamento Elementare, a cui per 20 anni si è dedicata”.
Nella lettera racconta il suo impegno patriottico e il duro periodo di prigionia.
I riconoscimenti
Attestato di lodevole servizio rilasciato a Luigia Merelli dal Consiglio Provinciale Scolastico di Sondrio.
Sondrio, 7 gennaio 1895
Decreto regio (in copia conforme) di conferimento a Luigia Merelli dell’assegno di benemerenza di £ 250.
Roma, 27 febbraio 1896
Decreto regio (in copia conforme) di conferimento a Luigia Merelli della Medaglia d’argento dei benemeriti dell’istruzione popolare.
Roma, 8 aprile 1900
ASSo, Archivio Luigia Merelli
Ritratto di Luigia Merelli
Studio fotografico Mevio, Sondrio (attivo dal 1904)
s.d.
ASSo, Archivio Luigia Merelli