Il centro urbano è in ogni epoca anche lo spazio scenico in cui attori dilettanti o di professione presentano le loro finzioni, utilizzando luoghi teatrali ritagliati, occasionalmente, nella struttura urbana da un apparato scenico provvisorio, come i campi, le piazze, le strade, le chiese, il Palazzo comunale, il Seminario, altri pubblici edifici, le case private e luoghi destinati, invece, ufficialmente e stabilmente allo spettacolo: gli edifici teatrali.
Attraverso lo spazio scenico della città è possibile leggere non solo l’evoluzione dell’arte teatrale, ma l’evoluzione della società nel suo complesso, la sua immagine in una determinata epoca e i suoi significati.
All’inizio dell’Ottocento, all’interno del campione dei dieci comuni prescelti, edifici teatrali sono presenti solo a Rieti e a Viterbo, mentre al compimento dell’Unità tre inchieste del Ministero del commercio italiano, finalizzate all’applicazione della tassa sul diritto d’autore, condotte rispettivamente nel 1865, 1868 e 1870, ne accertano molti di più: uno a Corneto, uno a Gaeta, uno a Rieti, uno a Sora, uno a Velletri e due a Viterbo.