- qualifica
- Scenografo
- data di nascita e morte
- Bologna, 20 aprile 1807 - Roma, 23 marzo 1883
Biografia
Di famiglia borghese, aderisce al movimento liberale emiliano e partecipa ai moti del 1831. Costretto a lasciare Bologna, peregrina per l'Italia giungendo alla fine a Roma dove, nel 1837, compare per la prima volta in veste di scenografo al Teatro Apollo, autore di una scena per il ballo del II atto della Beatrice di Tenda di Bellini. Nel 1839 egli collabora al Teatro Valle all'allestimento di due opere in prima esecuzione assoluta (Amore e dovere di S. Mercadante e Galeotto Manfredi di P. Corbi); nel 1840 figura come scenografo primario sia nel cartellone del Teatro Apollo (accanto ad Annibale Angelini e Gaetano Raversi), sia in quello del Valle, ma poco più tardi, sempre per ragioni politiche, è costretto a lasciare Roma e l'Italia. Rifugiatosi in Russia assieme alla moglie, la romana Adelaide Pozzi, vive insegnando l'italiano.
Rientra a Roma dopo il 1850 e riprende l'antica professione, qualificandosi tra i più quotati scenografi "d'architetture". Secondo la consuetudine del tempo, lavora infatti associato con altri artisti specializzati in categorie diverse (figuristi, paesaggisti, ecc.), in formazioni che non hanno però di solito carattere stabile. Dal 1851 al 1873 è collaboratore fisso (salvo pochissime stagioni) del Teatro Apollo. Nel 1855 è al Teatro dell'Unione di Viterbo, appana inaugurato. Nel 1860 apre presso il teatro valle uno studio indipendente nel quale fa le sue prime esperienze il figlio Alessandro. All'Apollo e all'Argentina si produce quasi esclusivamente inel campo della lirica, partecipando ai più rilevanti avvenimenti teatrali del tempo: alcune prime assolute di Pacini, Petrefia, Terziani; la prima assoluta del Trovatore (Teatro Apollo, 1853) e del Ballo in maschera (ibid. 1859); le prime romane dei Vespri siciliani (Teatro Argentina, 1856), dell'Aroldo (Teatro Apollo, 1858), dei Lombardi (coltitolo: Gerusalemme, ibid., 1865); le prime romane di alcune opere di Meyerbeer: Roberto il diavolo (Teatro Argentina, 1856), Gli Ugonotti (Teatro Apollo, 1864) e l'Africana (ibid., 1868). Nel 1870 collabora anche all'allestimento del Don Sebastiano re delPortogallo di Donizetti, con cui si inaugura all'Argentina la prima stagione della nuova capitale.
Di formazione tardo-romantica, il B. lavora in un periodo e in un ambiente in cui la scenografia, rielaborando le premesse storicistiche e naturalistiche della tradizione teorica, secondo un metro ancora elastico e fantasioso, si stava avviando, verso le posizioni più pedanti e, limitate del realismo. È ottimo prospettico molto lodato dai contemporanei per le ambientazioni architettoniche, solidamente costruite e di perfetta illusione ottica; ma della sua opera, ancora reperibile nei primi anni del Novecento (vedi A. Sterlini), oggi non si può più citare una documentazione iconografica sicura.
Altre scenografie, oltre alle citate: per il Teatro Valle, 1840: Amalia di S. Capocci; La Regina di Golconda di Donizetti, Corrado d'Altamura di F. Ricci. Per il Teatro Apollo, 1840: Rodolfo di Sterlinga di Rossini; 1854: Luisa Valasco di G. Pacini; 1855: Violetta (La Traviata)di Verdi, Marco Visconti di E. Petrella; 1859: Vittore Pisani di A. Pep (prima esec.), Stefania di R. Gentili (id.); 1860: Gianni di Nisida di Pacini (id.), Daila di Donizetti; 1861: Il mulattiere di Toledo di Pacini (prima esec.); 1866: Caterina Howard di Petrella (id.); 1873: Il Conte Verde di G. Libani (id.). Per il Teatro Argentina, 1852: Buondelmonte di Pacini; 1853-54: La Pitonessa di Endor di S. Fenzi, Eleonora di Tolosa di Petrella; 1856: Maria di Biscaglia di Fenzi (prima esec.), Adriana Lecouvreur e La Duchessa di Bouillon di E. Vera; 1857-58: L'Assedio di Corinto di Rossini, La Demente di F. Marchetti, Il Saltimbanco di Pacini; 1861-62: Il Menestrello di S. A. Ferrari, Werther di Gentili (prima esec.), Iginia d'Asti di F. Sangiorgi; 1863-64: Ione e La contessa d'Amalfi di Petrella; 1864-65: Celinda e Il Folletto di Gresy di Petrella; 1867-68: La Tombola di A. Cagnoni (prima esec.), Il matrimonio segreto di Cimarosa; per i Teatri dell'Unione di Viterbo, 1855: Roberto il Diavolo (coltitolo Roberto di Piccardia)di Meyerbeer.
Tratto da: E. Povoledo, Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 7 (1970), s.v.
bibliografia: Necrologio, in "L'illustrazione italiana", 15 aprile 1883, p. 231.
A. Sterlini, Alessandro Bazzani scenografo, Ariccia 1923.
Encicliclopedia dello Spettacolo, vol. II, coll. 92 e sg.
sitografia
http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-bazzani_(Dizionario-Biografico)/