Viterbo, 1805-1806. Teatro del Genio: inaugurazione e stagioni teatrali

Biblioteca comunale degli Ardenti di Viterbo, Cesare Bruscagli, “Cronache teatrali”, tomo 1, pp. 14-23

estremi cronologici
4 febbraio 1805 - 27 dicembre 1805
descrizione fisica
10 pagine manoscritte con incollati fogli a stampa
Viterbo, 1805. Biblioteca degli Ardenti, Cronache teatrali di Cesare Bruscagli: particolare
Viterbo, 1805. Biblioteca degli Ardenti, Cronache teatrali di Cesare Bruscagli: particolare

Il 23 Luglio 1805 vengono ultimati i restauri. Il Teatro è concesso ai comici  Angelo Solimani e Gennaro Romito per un corso di quaranta "rappresentanze" di musica e prosa, con inizio il 24 agosto. Il Teatro viene concesso gratis, con il caffè e l’abitazione annessa al Teatro e un premio di 160 scudi e, con il permesso dei superiori la sera della vigilia di Santa Rosa si potrà eseguire anche  un Oratorio Sacro. In programma sono La Serva Bizzarra del maestro Guglielmi e Le Nozze di Lauretta del maestro Gnecco. La Compagnia ottiene la concessione del Teatro anche per la successiva stagione teatrale di Carnevale del 1806. In programma recita in prosa con accompagno di orchestra e quattro veglioni in maschera. Si aggiunge anche la possibilità di fare giostre nella “solita Piazza” con Tori e Bufale e il permesso di effettuare una tombola. A ottobre ci si accorda per far proseguire la stessa compagnia per ulteriori dodici spettacoli. Si aggiunge altro spartito: Filandro e Carolina del maestro Gnecco. Il 19 dicembre Solimani e Romito, con il permesso delle autorità, cedono l'impresa al capocomico Gioacchino Petrelli.

  • Nell’avviso teatrale (p. 15), sono indicati i costi degli ingressi.
  • Nell’avviso successivo (p. 16) è riportata una sommaria descrizione della Compagnia Solimani-Romito.
  • Nell'Avviso successivo (p. 22) è riportata la composizione della Compagnia di Gioacchino Petrelli.

trascrizione

Il 24 agosto ebbe esattamente luogo l’apertura del restaurato Teatro che si empì di pubblico pienamente soddisfatto. L’Opera fu la Serva Bizzarra. E’ a notarsi che quando per la prima volta comparve nella scena la 1 Donna Sig.ra Annibali il pubblico proruppe in applausi entusiastici, rimanendo sorpreso, non solo perché era bellissima, ma perché pure era la prima volta che una donna agiva nel teatro, mentre per l’addietro le parti da donna era sempre fatte dagli uomini, come chiaramente vedesi dalla p. 1 alla 8 (p. 16).

Avviso Teatrale. Siccome non c’è cosa più necessaria alla umana società, che l’onesto divertimento, che istruisca ed alletti, che riprenda e scherzi; così il teatro meritamente viene protetto dai saggi, lodato dai giudiziosi, e frequentato da tutti … (p. 22).

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