Il mercato della frutta e verdura
L’area per la costruzione del nuovo mercato della frutta e verdura venne individuata dal Comune di Piacenza nel perimetro dell’ex mercato del bestiame fuori Barriera Roma. Il progetto fu finanziato con il sussidio per le opere pubbliche, ammontante a 4 milioni di lire, decretato dal governo nazionale a favore dei comuni.
Il mercato ortofrutticolo di Piacenza fu un esempio di preminenza del funzionalismo sulla forma, aspetto che nel Novecento caratterizzò soprattutto gli edifici popolari. Il complesso, composto da una serie di locali adibiti a magazzini, sul fronte della via Colombo presentava un fabbricato più piccolo adibito a direzione, trattoria, uffici della banca, casa del custode, sala del pubblico e pesa; verso il canale di scolo Rifiuto la stalla, la casa stalliera, l'autorimessa e un locale frigorifero. Lungo il binario di raccordo del mercato con la ferrovia correva una lunga tettoia.
Con Delibera comunale nr. 196 dell’aprile 1933 si avviarono i lavori di spianamento dell’area affidati alla ditta del Cav. Germano Marina. Il Comune acquistò, con la stessa Delibera, i diritti di progettazione e la consulenza tecnica dell’ingegnere Giuseppe Cogni, mentre per i lavori di esecuzione fu individuata la ditta Corradi Lodovico.
Nel novembre 1933 con Delibera nr. 825 si approvò la convenzione con le Ferrovie dello Stato che cedettero al Comune di Piacenza, al prezzo di Lire 14.000, un terreno per l’ampliamento del mercato e consentirono, mediante gli impianti dello scalo militare, l’uso di un binario di raccordo con la stazione ferroviaria.