I dipinti della Casa delle Maschere di Solunto: nuove considerazioni alla luce del recente restauro
Le pitture murali da Solunto sono tra i più significativi esempi di pittura di II stile pompeiano in Sicilia. Il ciclo pittorico è caratterizzato da ricche ghirlande di frutti dalle quali pendono maschere teatrali relative al culto di Dioniso, dio del vino e del teatro.
La Casa delle Maschere era una lussuosa dimora privata con decorazioni parietali che ne decoravano le pareti come nella sala adibita ai banchetti. Nel 1874, cinque pannelli di pittura parietale furono staccati per ragioni conservative e trasportati al Museo di Palermo. L’accurata pulitura della superficie pittorica e le indagini diagnostiche eseguite durante l’intervento di restauro hanno rivelato dettagli inediti della tecnica pittorica e dei soggetti raffigurati. Le indagini scientifiche hanno identificato i pigmenti delle stesure pittoriche originali e migliorato la lettura iconografica di alcune porzioni non indagate prima. Le immagini in riflettografia infrarossa hanno permesso una maggiore comprensione della esecutiva tecnica dimostrando l’elevato valore qualitativo delle pitture. Nell’anno 2017 è stato realizzato l’intervento di restauro su tre pannelli della decorazione parietale pitto-rica proveniente dalla Casa delle Maschere di Solunto e conservati al Museo archeologico regionale “Antonino Salinas” di Palermo.
Il restauro, promosso dalla Dott.ssa Francesca Spatafora Direttrice del Museo, è stato finanziato grazie alla sponsorizzazione del Rotary Club di Palermo Nord ed è stato realizzato dal Dott. Giuseppe Milazzo. Contemporaneamente sono state effettuate le indagini della superficie pittorica dalla S.t.art-test di S. Schiavone & C. s.a.s. nell’ambito di una collaborazione scientifica istaurata con la Direzione del Museo. I lavori di restauro sono stati inoltre oggetto, nello stesso anno, del Progetto “Scienza e archeologia: un efficace connubio per la divulgazione della cultura scientifica”, in cui l’Università di Palermo è stata promotrice con la Prof.ssa Elisa Chiara Portale e il Museo Salinas partner, come sede per lo svolgimento di interventi diagnostici su reperti archeologici e dell’attività didattica rivolta a gli studenti.
Dalla pulitura della superfice pittorica sono emersi preziosi dati tecnico-scientifici che hanno consentito l’individuazione di un nuovo soggetto iconografico, la percezione visiva di altri dettagli decorativi precedentemente non percepibili ad occhio nudo e particolari della tecnica pittorica eseguita ad “affresco” per le prime stesure e realizzata con una tecnica a secco per i ritocchi successivi. Le indagini diagnostiche hanno fornito nuovi elementi per chiarire altri aspetti della tecnica pittorica, come l’uso del chiaroscuro e di effetti cromatici per la resa volumetrica, ma soprattutto l’identificazione di pigmenti pittorici pregiati, tra cui il cinabro ed il blu egizio.
Credits: Alessandra Merra, Giuseppe Milazzo, Maria Francesca Alberghina, Salvatore Schiavone